di Gianmarco Di Napoli
Non ci sarà il sindaco uscente Riccardo Rossi alla guida della coalizione di Centrosinistra a trazione Pd-M5S che tenterà la scalata al Palazzo di Città di Brindisi: la rottura tra il primo cittadino e l’anima della coalizione che lo ha sostenuto è avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato 18 marzo, dopo sette ore di trattative che per altro avevano un epilogo già scritto. Dal sondaggio commissionato nelle scorse settimane dal Pd ed effettuato telefonando a circa 4mila brindisini (che ha un valore superiore a eventuali primarie), una coalizione progressista a guida Rossi risultava nettamente perdente contro il centrodestra. Mentre diventava vincente sia nell’ipotesi che a guidarla fosse stata Roberto Fusco che Salvatore Giuliano, entrambi espressione del M5S.
Brindisi Bene Comune, Europa Verde e Sinistra italiana hanno tenuto duro sino all’ultimo, nonostante la richiesta del resto della coalizione, allargata al M5S, di fare un passo indietro alla luce proprio del sondaggio, nel quale l’alleanza a guida Rossi risulterebbe avere oltre dieci punti in meno rispetto a una a guida Fusco e o Giuliano, e perdente al ballottaggio, mentre con uno dei due candidati M5S risulterebbe in ogni caso vincente.
Ma non c’è stato nulla da fare. Rossi e i suoi hanno abbandonato il tavolo lasciando intendere chiaramente che il sindaco uscente correrà da solo, come ai vecchi tempi.
Dall’altra parte restano Pd, M5S, Impegno per Brindisi, CON, Ora tocca a Noi, Partito Socialista. Proprio il Psi recentemente aveva dato fiducia a Rossi. Ma ciò che balza subito agli occhi è già il primo “tradimento” incassato dal sindaco uscente: “Ora tocca a noi”, il movimento giovanile ispirato proprio da Rossi è già passato dall’altra parte e si dice che Rossi sia furioso per questo. Ora c’è il rischio che anche Brindisi Bene Comune possa perdere presto altre tessere.
L’ufficializzazione del candidato progressista arriverà nelle prossime ore. Il favorito sembra essere Roberto Fusco, anche perché “brindisino di Brindisi”. Se Giuliano dovesse candidarsi nel capoluogo dovrebbe intanto farsi la residenza visto che è originario di Latiano e abita a San Pietro Vernotico.
Mentre il centrosinistra non trova l’auspicata unità, le cose non vanno meglio sul fronte opposto dove il blocco Forza Italia, Lega e Idea per Brindisi non ha ancora sciolto la riserva sulla possibilità di convergere su Pietro Guadalupi, candidato sindaco lanciato dal ministro Raffaele Fitto e che piace anche a una parte del polo di Centro.
Non è escluso che anche in questo caso si possa andare divisi, con le quotazioni di Pino Marchionna che risalgono nuovamente per rappresentare almeno una parte del centrodestra. Negli specchietti continua a farsi vedere anche Carmela Lomartire che spera ancora di entrare nel lotto dei candidabili.
L’unico fermo a godersi lo spettacolo è il Terzo polo che a questo punto non ha alcun interesse ad accelerare e vista la frammentazione a destra e a sinistra potrebbe assumere un ruolo ancora più determinante nell’elezione del nuovo sindaco. Chiunque egli sia.