Il giudice arrestato resta in carcere: il riesame rigetta le richieste della difesa

Il Tribunale del Riesame di Potenza ha rigettato i ricorsi formulati dalle difese del giudice civile di Brindisi, Gianmarco Galiano, e del commercialista Oreste Pepe Milizia, ritenuto suo «braccio destro», che restano quindi in carcere. I due sono stati arrestati lo scorso 28 gennaio in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip di Potenza anche nei confronti di altre quattro persone, una in carcere e tre ai domiciliari. Le accuse a vario titolo contestate sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, concussione e abuso d’ufficio. Secondo le accuse, Galiano avrebbe percepito indebitamente denaro come quota parte di risarcimenti del danno concessi a vittime di incidenti o colpa medica. Le indagini si sono inoltre concentrate su un giro di consulenze concesse da Galiano a persone a lui vicine, e su alcune sponsorizzazioni per attività sportive ritenute fittizie compiute con la barca ‘Kemit’ del magistrato.