I presunti abusi edilizi compiuti nel porto di Brindisi saranno giudicati in un processo, anzi due: al termine dell’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, otto imputati hanno scelto il rito abbreviato e gli altri cinque sono stati rinviati a giudizio per un processo davanti al Tribunale.
Tra quelli che hanno scelto il rito alternativo, più breve e che in caso di condanna consente comunque la riduzione di un terzo della pena, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi. Affronteranno con lui il rito abbreviato anche il dirigente dell’Authority Francesco Di Leverano e l’ex subcommissario del Comune di Brindisi Mariangela Danzì. E ancora: Aldo Tanzarella, Antonio Iaia, Teodoro Indini, Antonella Antonazzo e Pierluigi Aloisi. Prima udienza, davanti al gup, il prossimo 30 settembre.
Affronteranno invece il Tribunale, in seduta collegiale, gli altri imputati, ovvero l’ex segretario generale dell’ente portuale Salvatore Giuffrè, Gianluca Fischetto, Gaetano Giordano, Maria Pia Fischetto e Giuseppe Salvatore Alemanno: si comincia il 15 febbraio.
L’inchiesta, condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Brindisi e coordinata dal sostituto procuratore Raffaele Casto, ipotizza una serie di abusi edilizi compiuti nell’area portuale: dai gabbiotti per i varchi doganali, alla rete di recinzione in via del Mare, oggetto per altro di un lungo contenzioso con il comune, fino alla realizzazione di una strada all’interno dell’area archeologica di Punta delle Terrare.
Nell’ambito dell’inchiesta la procura di Brindisi chiese gli arresti domiciliari di Patroni Griffi e Di Leverano che però non vennero concessi.