Sono stati pubblicati sul sito internet di ARPA Puglia (l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) i dati sui livelli di Pm10 dall’inizio dell’anno a venerdì 2 maggio scorso nei comuni provvisti di centraline di rilevamento: per quanto si tratti di dati provvisori, e quindi potenzialmente soggetti a ulteriore revisione, appaiono preoccupanti i livelli registrati in alcune città del Brindisino, Francavilla Fontana su tutte. Nella Città degli Imperiali, infatti, gli sforamenti rispetto al consentito sarebbero stati 15.
Il particolato atmosferico, cioè l’insieme delle sostanze solide o liquide sospese in aria con diametro aerodinamico inferiore a 10 μm, penetrando a causa delle ridottissime dimensioni nel tratto superiore delle vie aeree e talvolta nei polmoni, è causa di diverse malattie respiratorie i cui costi economici e sociali impatta fortemente sul sistema sanitario.
Stando ai dati diffusi da ARPA, a Francavilla Fontana e a Torchiarolo si sono registrati picchi di Pm10 superiori persino di tre volte rispetto a quelli registrati al quartiere Tamburi di Taranto, situato a ridosso del complesso siderurgico della ex ILVA.
Nella triste classifica pubblicata da ARPA si situano ai primi posti, come già detto, Francavilla Fontana (il cui dato più preoccupante riguarda il picco del 19 gennaio scorso: 117 μg/m3 rilevati a fronte di un massimo consentito di 50 μg/m3), e poi Torchiarolo (13 sforamenti), San Pancrazio Salentino e Mesagne (10 sforamenti ciascuno).
Marina Poci