di Giovanni Membola per il7 Magazine
Un’azienda avrebbe pagato chissà quanto per avere uno studio di marketing in grado di sfornare slogan così simpatici ed efficaci. Franco Giglio, oltre ad essere uno vero specialista nel riconoscere e selezionare la frutta migliore, la più fresca e gustosa da proporre ai suoi clienti, possiede quella speciale creatività di riunire in poche parole un concetto efficace e sintetico, elaborando istintivamente brevi frasi di grande effetto. I suoi slogan inducono emozioni e diventano virali nel giro di poche ore sui vari social, veri e propri mantra iconici che riempiono di allegria tanta gente. C’è persino chi vuole passare appositamente da piazzetta Cattaneo per leggere i titoli esposti, e con l’occasione si ferma a comprare dell’ottima frutta di stagione.
Franco è cresciuto in Piazza Mercato imparando il mestiere direttamente dai suoi genitori Antonio e Rosaria Chionna. Aprivano una “banca” ogni mattina nel centro cittadino, c’era tanto da lavorare soprattutto nei periodi di massima produzione, quando le loro bancarelle diventavano perfino tre. Davano una mano anche gli altri figli (erano ben undici!), si alternavano e collaboravano sia nella vendita che nel sistemare il materiale in deposito quando la giornata si era completata. Tra tutti, solo Franco, Doretto e Gino hanno poi conseguito una licenza per il commercio di prodotti ortofrutticoli, continuando in pratica il mestiere condotto per tanti anni da “La Rizzitedda”, il soprannome (o meglio la n’giuria) con il quale tutti conoscevano Antonio Giglio. Nel 1967 la famiglia decise di aprire un negozietto alla Commenda, al principio in Piazza del Salento, dove si svolgeva il mercato settimanale, poi nei primi anni ’70 sul viale principale del rione.
Dopo una breve esperienza come primo banconista alla Casa del Parmigiano di Piazza Vittoria, Franco ottenne la licenza di venditore ed aprì un proprio punto vendita in Piazza Santa Maria Ausiliatrice. Da allora ha sempre mantenuto fede al suo motto: cercare la qualità direttamente alla fonte, per spuntare anche il prezzo più basso. Una volta, ci racconta, era in un mercato all’ingrosso nel napoletano, quando la sua attenzione venne attratta da alcune casse contenenti aglio di qualità. La merce, lesse, proveniva da Villafranca, decise quindi di chiamare da un telefono pubblico un bar di quella località piacentina e chiedere di un mediatore della zona. Fu così che iniziò l’amicizia e la collaborazione con Giovanni Rampin, che lo invitò ad andare lì, subito, per caricare il prodotto disponibile. Così imboccò l’autostrada diretto a nord, prima di far ritorno a Brindisi con ben venti quintali di ottimo aglio, pagato a 600 lire al chilo anziché 1.700.
Si recava di frequente pure a Policoro per ritirare le fragole, sempre le migliori “anche se si vendevano quasi esclusivamente di sabato e domenica” ricorda, da qui lo slogan originale, nato nel 1983, che poi altri hanno copiato: “fragole quasi di bosco”, poi tramutato in “fragole al sapore di bosco”. Da Turi provenivano le “ciliegie spak”, così pubblicizzate sui tipici cartelloni colorati affissi nei pressi del punto vendita, “non erano perfette – spiega – ma erano dolcissime e per questo richiestissime”.
A volte si formavano lunghe code di persone in attesa di acquistare i suoi prodotti, sempre molto ricercati. “Sono manifestazioni di fiducia che gratificano il nostro impegno, le principali soddisfazioni per chi fa questa professione” afferma con quell’immancabile allegria e positività, nonostante le tante ore di lavoro e i lunghi viaggi in giro per l’Italia.
Ma il titolo che è rimasto impresso nella storia del commercio locale è senza dubbio quello che oggi dà il nome ai suoi negozi. “Tutto è nato in un campo di angurie, ero lì a scegliere il prodotto da acquistare, a prima vista non ero particolarmente convinto, i frutti non mi sembravano esteriormente validi” ricorda Franco Giglio, mimando con i gesti quei momenti, come a viverli ancora. “Fui invitato dal proprietario a tagliare uno di quei meloni e a provarne il sapore, e non appena infilai il coltello nella buccia, il frutto maturo si aprì quasi da solo, sprigionando un profumo eccezionale e una polpa rossa, perfetta. L’espressione a quel punto venne fuori quasi da sola, esclamai ‘izza cce muluni!’ Così decisi di trascrivere quella frase significativa ed esporla davanti al punto vendita, mai mi sarei mai aspettato tanto successo”. Oggi lo slogan è anche un marchio depositato, soprattutto per evitare l’utilizzo da parte di altri dell’idea vincente.
Da lì fu facile adattare il detto ad un altro frutto di stagione, questa volta con una doppia interpretazione, una ovvia e l’altra più sottile, così nacque “izza quantu kaki”. Ulteriori e spassosi varianti sono stati generati per il pomo d’autunno (Diospiro), ma è inutile soffermarci oltre. Tra le tante frasi promozionali di successo ideate dall’originale fruttivendolo, ricordiamo ancora “lumache veloci”, riferita alle cosiddette “cozze con la panna”, le chiocciole di terra caratterizzate da uno strato bianco che le protegge quando sono in letargo. “Il motivo della definizione? Perché si vendevano presto: avevo trovato una fornitura di qualità ad un prezzo eccezionale, così anche i clienti ne approfittarono”. Ed ancora “Alè, alè, alè, arance a 33”, scritta sul lato del suo furgoncino, che tanto divertì gli sportivi brindisini, e non solo.
Oggi la famiglia Giglio può contare su ben quattro punti vendita: oltre a quello principale su via Carlo Cattaneo 19, a ridosso del quartiere Santa Chiara, c’è il raffinato negozio di frutta e verdura fresca in via S. Maria Ausiliatrice 24 gestito dalla moglie Anna Daniele, uno poco più piccolo e ben ordinato su viale Commenda, condotto dalla figlia Francesca, e infine l’altrettanto frequentata postazione presente nel mercato rionale affidata ad Alì, l’amico e collaboratore di fiducia, di origini pakistane, divenuto ormai un componente di famiglia. Insieme ai quattro dipendenti, contribuiscono alla conduzione degli esercizi commerciali anche alcuni parenti e le figlie Rita, Francesca e Paola, ragazze straordinarie a cui la volontà non è mai mancata; infatti, oltre a dare un utile aiuto nella vendita, sono tutte riuscite a laurearsi con ottimi risultati. “Quando studiavamo a Milano, papà non ci faceva mancare le tipiche angurie della nostra terra – ricordano divertite – una volta si fece trovare in Piazza Duomo con un bel cocomero nel suo trolley”.
Francesca Giglio, avviata fashion designer che ha dato vita al brand Bauxite, per due stagioni estive ebbe l’intuizione di aprire nel punto vendita di via Cattaneo la famosa “Frutteria” serale, dove proponeva vaschette e vassoi di frutta fresca già tagliata e pronta da mangiare, arricchita con cioccolata, granella di pistacchi, scaglie di mandorle, smoothies e tanti altri sapori. Aveva creato una piacevole e rilassante atmosfera in stile anni ’60, dove non mancava la musica e il loro abituale sorriso.
La simpatia e singolarità di Franco sono riconosciute da tutti, spesso ha saputo intrattenere interi bus di turisti stranieri fermi appositamente al suo punto vendita per fare le foto con “li muluni ti Brindisi”. Con la sua spontaneità e la battuta sempre pronta, accoglie ogni tipo di persona e rende il suo negozio un luogo di socialità e condivisione. A volte ha dato vita a brevi esibizioni di canto con i brani di Lucio Battisti, ma l’attività non gli lascia tanto tempo libero da dedicare a questa grande passione.
Tutta la famiglia Giglio si è resa protagonista, più volte, di interessanti iniziative di beneficenza, mettendo a disposizione i loro prodotti al fine di raccogliere fondi da donare alla ricerca contro le più importanti malattie. Oltre cinquant’anni di grande passione per il lavoro, svolto con tenacia, sentimento e tanta voglia di far bene, guardando alla vita sempre con positività e tanto altruismo.