La cocaina veniva spacciata anche durante il lockdown o nelle ore notturne blindate dal coprifuoco, in piena emergenza Covid: i pusher per agirare i controlli, ingoiavano gli ovuli contenenti la droga e usavano alcune abitazioni, come anonimi supermercati della droga.
Sono quindici le persone arrestate dai poliziotti del commissariato di Mesagne, della Squadra mobile di Brindisi e del commissariato di Ostuni, in un blitz scattato all’alba di lunedì 11 aprile e scandito dai passaggi di un elicottero della polizia che sin dalle prime ore del mattino ha sorvolato Mesagne. Era questa la principale piazza dello spaccio controllata da Damiano Gagliardi, 51 anni, personaggio di spicco legato alla criminalità organizzata. In carcere con lui altri cinque uomini tutti mesagnesi: Mauro Girardo, Paride Molfetta, Vito Zullo, Luca Rammazzo e Angelo Molfetta.
Nove le persone ai domiciliari: tra queste l’ostunese Michele De Luca, assistente capo della polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Taranto. Agli arresti anche altri due ostunesi: Angelo Apolito e Cosimo Palazzo, altri cinque mesagnesi, Antonio Della Porta, Giovanni Loparco, Gianfranco Coluccia, Angelo Falcone e Fernando Rogoli, e l’unica donna, la brindisina Elisabetta De Pace.
Le indagini sono iniziate nel settembre 2020 partendo da un’aggressione, per altro non denunciata dalla vittima, avvenuta a Mesagne nei pressi di porta Piccola. L’inchiesta un passo alla volta, per questo l’operazione è stata chiamata “Day by Day”, ha consentito di individuare una fitta rete di spaccio di cocaina con base a Mesagne ma che aveva ramificazioni anche nel centro di Brindisi dove la droga veniva smistata in un appartamento. Il principale fornitore sarebbe appunto Damiano Gagliardi, mentre gli assuntori – spesso insospettabili professionisti – provenivano da diversi comuni della provincia.
Secondo quanto appurato dagli investigatori coordinati dal commissario Giuseppe Massaro, la cocaina veniva spostata da Mesagne a Brindisi dove è stato scoperto un appartamento trasformato in supermercato della droga, e da qui tornava a Mesagne tagliata, confezionata e suddivisa in dosi pronta per essere spacciata, garantendo 100 grammi di cocaina alla settimana, anche in pieno lokdown.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Maurizio Saso su richiesta del sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro. Altre cinque persone sono indagate a piede libero.