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La tragedia di Sofia, morta a dieci anni: le comunità di Ostuni e Carovigno chiuse nel dolore

Di Marina Poci per il numero 431 de Il7 Magazine
“Un fiore fragile e prezioso, un dono breve ma infinito, capace di lasciare una traccia luminosa anche nel più grande silenzio”: è così che la famiglia (genitori, fratello, nonni, bisnonni, zii e parenti tutti) ricorda la piccola Sofia Cecilia, la bimba carovignese di dieci anni morta nel pomeriggio del 9 dicembre all’ospedale Dario Camberlingo di Francavilla Fontana, dove era stata trasferita poco prima dal Perrino di Brindisi in condizioni disperate.
Una tragedia che ha gettato nella disperazione e nell’incredulità l’intera comunità provinciale e le cui cause saranno oggetto di accertamenti clinici e, se necessario, giudiziari: già nella mattinata dell’11 dicembre, infatti, l’ASL di Brindisi ha disposto una prima ispezione cadaverica, che sarà condotta dal primario del reparto di Anatomia Patologica del Perrino, Marcello Pellegrino, dal medico legale Domenico Urso e dal dottor Andrea Molino della Direzione Sanitaria. L’approfondimento, conseguenza di una procedura interna all’azienda, mira a individuare eventuali elementi utili a chiarire l’origine del malore e l’evoluzione rapidissima che ha portato al decesso della bimba. Per questo motivo, nel corso dell’esame saranno anche effettuati prelievi da sottoporre a indagine istologica, i cui esiti potrebbero rivelarsi dirimenti anche rispetto alla decisione di informare l’autorità giudiziaria (al netto della possibilità, che non può essere esclusa a priori, che a interessare la Procura della Repubblica sia la famiglia della piccola Sofia).
Secondo una prima ricostruzione di quanto accaduto, la bambina aveva iniziato a sentirsi male il giorno precedente alla morte, mentre si trovava a casa. I genitori, preoccupati dall’improvviso peggioramento del suo stato di salute, l’avevano condotta al Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino con febbre alta. Qui i medici avrebbero riscontrato un quadro clinico delicato, legato in particolare a valori glicemici e parametri cardiaci considerati preoccupanti. Per questo avevano disposto il ricovero immediato e avviato le prime terapie di stabilizzazione. Nel corso delle ore successive, tuttavia, le condizioni della bambina sarebbero ulteriormente peggiorate. Davanti alla progressiva instabilità del quadro, i sanitari del Perrino avevano deciso di trasferirla d’urgenza all’ospedale di Francavilla Fontana, dove c’è l’ambulatorio specialistico di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, evidentemente ritenuto in grado di gestire con maggiore efficacia lo stato clinico della bambina e i sintomi che, mano a mano che i minuti passavano, divenivano più ingravescenti. La corsa al Camberlingo, però, non è bastata: i medici hanno tentato a lungo manovre di rianimazione, ma ogni sforzo si è rivelato vano e, poco dopo l’arrivo a Francavilla, il cuore di Sofia ha smesso di battere.
La notizia, diffusasi rapidamente anche sul web, ha generato un’onda di dolore e vicinanza in tutto il Brindisino, ma particolarmente toccate sono state Carovigno, dove la bambina risiedeva insieme alla famiglia, e Ostuni, città di origine della mamma.
Entrambi i sindaci hanno espresso il loro cordoglio sui propri canali social. “Vorremmo fermare le lancette dell’orologio e spostarle indietro, tornare indietro quel tanto che basta per salvare una vita di bambina. Un angelo che è volato in cielo. A Sofia, alla sua mamma, al suo papà e a tutti i suoi cari rivolgiamo il nostro pensiero e la nostra accorata vicinanza”, ha scritto il primo cittadino di Carovigno, Massimo Lanzilotti, mentre Angelo Pomes, sindaco della Città Bianca, prendendo la parola “da padre, marito e prima ancora da uomo”, ha parlato di “dolore immenso che ci spezza il cuore”, aggiungendo che “L’intera comunità si stringe attorno ai suoi cari in questo momento di indicibile sofferenza. Non esistono parole capaci di colmare un vuoto così grande, ma desidero far giungere alla famiglia il nostro abbraccio più profondo e il cordoglio della città di Ostuni”.
In mattinata era stato rinviato a data da destinarsi, “in segno di rispetto” l’evento “Brindisi laboratorio di innovazione territoriale – La pianificazione urbanistica come volano di sviluppo economico”, promosso dalla sezione brindisina dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e da Confindustria Brindisi, di cui il papà della bambina, imprenditore noto e stimato, è socio, nonché presidente di sezione.
Il messaggio più straziante, tuttavia, è giunto dal dottor Giovanni Spennati, cardiologo del Camberlingo, che, in un messaggio su Facebook rapidamente divenuto virale, ha mostrato tutta l’impotenza della scienza medica davanti alla ineluttabilità e alla imponderabilità di quanto accaduto: “Oggi è stato uno di quei giorni che ti segnano dentro, che ti tolgono il fiato e ti lasciano con un nodo in gola difficile da sciogliere. Ho accarezzato a lungo quel piccolo corpicino, quello di Sofia, 10 anni appena, e sembrava dormisse, ma invece era solo il silenzio irreale di un destino crudele che l’ha portata via troppo in fretta. Quelle carezze, quei gesti delicati… erano per lei, ma nel cuore erano anche per i suoi genitori e familiari. Non ci sono parole giuste, solo il bisogno di restare in silenzio e pregare anche se mi è sempre più difficile”.
Poi, rivolgendosi direttamente a Sofia, il dottor Spennati ha espresso tutta la sofferenza vissuta da chi, quotidianamente, lotta per difendere la vita e talvolta è costretto ad arrendersi davanti a eventi imprevedibili e inevitabili: “Addio, piccola Sofia. Che la terra ti sia lieve e il cielo ti accolga con tutta la dolcezza che meritavi. E a chi resta, un abbraccio profondo. In questo dolore, non siamo soli. Oggi più che mai come medico e cardiologo del Camberlingo non posso che pensare anche ai colleghi che hanno tentato di salvarti la vita. Mi dispiace piccolina”.
Se non dovessero essere disposti ulteriori accertamenti medico-legali, i funerali della bambina si svolgeranno nel pomeriggio di giovedì 11 dicembre, alle ore 16, nella Chiesa Nuova di Carovigno, nella quale si prevede una grande partecipazione da parte di tutti coloro che vorranno salutare la piccola e sostenere la famiglia, duramente colpita dalla perdita devastante di una bambina dalla “presenza gentile” e dal “sorriso che sapeva illuminare ogni giorno”, che – come si legge nel manifesto funebre – “rimarranno per sempre custoditi nel cuore di chi l’ha amata”.