Latiano e la comunità marocchina: un sodalizio che si rafforza

Una giornata all’insegna del Marocco si è vissuta a Latiano la scorsa domenica 5 novembre, quando, come periodicamente accade, di mattina Palazzo Imperiali è diventato nuovamente sede del Consolato del Marocco per il rilascio di carte d’identità a cittadini di nazionalità marocchina che risiedono a Latiano e nei paesi vicini, mentre nel pomeriggio, presso il Polo Museale, si è festeggiato l’anniversario della Marcia Verde (un corteo di 350mila persone che il 6 novembre 1975 si ritrovò nel deserto del Sahara per protestare contro la presenza spagnola nel Paese).
“È stato emozionante ascoltare i bambini presenti all’evento cantare prima l’inno italiano e poi quello del Marocco, vera integrazione tra popoli”, ha dichiarato il sindaco di Latiano Cosimo Maiorano.
Stando all’ultima rilevazione censuaria, risalente al 2021, a Latiano vive una folta comunità marocchina, seconda soltanto a quella ostunese (ma a fronte di una popolazione complessiva di circa un terzo rispetto a quella della Città Bianca), tanto che la moschea latianese, situata in una perpendicolare di via Mesagne, durante i periodi di preghiera è considerata un punto di riferimento provinciale, e non soltanto, per i fedeli di religione islamica, qualunque sia la loro nazionalità.
Il sodalizio tra la comunità latianese e quella marocchina, che da circa un trentennio risalta come esempio virtuoso di integrazione dal punto di vista sociale, culturale e religioso, è stato suggellato nel 2022 da un accordo di gemellaggio tra l’amministrazione comunale guidata da Maiorano e la città di Tan-Tan, località situata nel profondo Sud del Marocco, sede, a maggio di ogni anno, del Festival Moussem, una manifestazione inserita nel 2005 dall’Unesco tra i patrimoni immateriali dell’umanità, nel corso della quale si radunano in città le più importanti tribù subsahariane, facendo sfoggio di abiti tipici e artigianato locale e mettendo in scena spettacolari parate equestri.
Intervistato in proposito da Il7 Magazine qualche mese fa, il primo cittadino ebbe a dire: “È stato un percorso molto naturale, considerato il grande numero di marocchini che abitano stabilmente nel nostro comune e tenuto conto che la moschea di Latiano è frequentatissima. Con una presenza così radicata sul territorio, ci è sembrato giusto “consacrare” questo rapporto con un vincolo ufficiale, nella consapevolezza che i gemellaggi hanno senso quando tra le comunità interessate c’è una condivisione di relazioni umane, interessi (anche economici) e obiettivi culturali: poiché abbiamo riscontrato tutto questo, il gemellaggio è stato la naturale conseguenza”.
Marina Poci