Sembrano non esserci dubbi sull’origine dolosa dei due incendi divampati in Salento nel pomeriggio di domenica 30 giugno fra i territori di Vernole e Melendugno, a seguito dei quali sono andati distrutti diversi ettari di vegetazione nella riserva naturale de Le Cesine: le squadre dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce e i colleghi del Distaccamento di Maglie sono stati supportati dall’arrivo di due canadair, grazie ai quali sono state contenute le fiamme che il forte vento di scirocco e le temperature oltre la media stagionale hanno contribuito a diffondere con grande rapidità.
La Procura della Repubblica di Lecce ha affidato i rilievi e le ulteriori indagini ai Carabinieri del Gruppo Forestale e il WWF, che gestisce l’area, ha già annunciato che nel caso in cui vengano identificati gli autori dei roghi, l’associazione si costituirà parte civile nel procedimento penale a loro carico.
Intanto, i sindacati regionali dei Vigili del Fuoco hanno scritto ai massimi vertici del Corpo nazionale e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, denunciando “l’evidente squilibrio esistente fra le esigenze del sistema di soccorso e le risorse disponibili, tale da rendere impossibile garantire la sicurezza ai cittadini pugliesi ed ai turisti che frequentano la nostra regione” e chiedendo “l’apertura di un’inchiesta che individui le responsabilità certamente esistenti rispetto alla disastrosa gestione di tutte le fasi di una campagna incendi estivi, nelle fasi di prevenzione, contrasto e repressione”.
Marina Poci
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