Le figlie, l’arte e la vita: le tre passioni di Francesca. Sino alla fine

di Luca Di Napoli per IL7 Magazine

Francesca Tundo era una donna speciale. Da circa 12 anni combatteva contro una terribile malattia, sconfitta più volte; solo nella notte della scorsa domenica 2 settembre, dopo un lunghissimo calvario, si è dovuta arrendere definitivamente e abbandonare, a 45 anni, la forza che l’ha tenuta in vita per tanto tempo, rappresentata dalle due figlie Camilla ed Elettra e la sua adorata mamma Giuliana.
Francesca, nonostante quella malattia le segnasse il corpo, era sempre attenta a curare ogni particolare con semplicità, dallo smalto abbinato al colore degli abiti o costumi da bagno, alle treccine portate negli ultimi tempi, al rossetto preferibilmente rosso acceso. Treccine che portava felice come un’adolescente, disubbidendo ai consigli di sua madre che era sempre lì, pronta a coccolarla e sgridarla come se fosse sempre la sua bambina.
Nonostante i problemi che si sono ripresentati durante tutta l’estate, Francesca non si è mai arresa e per questo non ha mai rinunciato al mare. Amava nuotare, spesso lo faceva anche di inverno, adorava sentire il sole in faccia e l’odore fresco del mare. Nelle giornate in cui era debole era stesa sul suo lettino sotto la cabina, aspettando amici e amiche con cui spendere qualche chiacchiera. Ci passava ore con la presenza costante delle due figlie e di mamma Giuliana, donna “spettacolare” anche lei, come la definisce Francesca sulla pagina Facebook, che, ottantenne, sta affrontando, con la forza e la dolcezza che la contraddistingue, un dolore terribile: ha sempre una parola buona da spendere per chiunque, anche solo conoscenti, sottolineando le particolarità che la colpiscono di ogni persona.
Francesca era sì un’imprenditrice: prima un negozio d’abbigliamento divenuto poi un ristorante. Ma la sua grande passione era l’arte: i suoi quadri, oggi sparsi in tutta Italia, spesso ritraevano donne di spalle, come se volesse voltarle a una società e una vita complesse e guardare verso un futuro migliore e soprattutto pieno di speranza.
Era stata intervistata recentemente dalla redazione “Brindisiweb.it”: nel colloquio con il giornalista Gianpiero Lofoco si è aperta parlando non solo della sua passione più grande, ma raccontando anche delle difficoltà in questi lunghi dodici anni. “Il mio calvario non è ancora finito, ma ho una gran voglia di sperare che manchi poco affinché Francesca torni quella di prima. Non sarà semplice ma ce la farò. Mi sono rimaste accanto due bellissime e affettuosissime figlie di 16 e 6 anni, ho una mamma che mi tratta come se fossi ancora piccina, ho ritrovato tanti amici. Faccio fatica a vivere dopo quello che ho passato ma sono sempre più legata alla vita. Le mie opere pittoriche raccontano le sofferenze, i disagi e, al tempo stesso, la fiducia, la speranza per il futuro. Non mollerò, mai”. Parole che resteranno impresse per sempre in tutte quelle persone che hanno avuto modo di parlarle, anche solo per un minuto, le bastava davvero poco per entrare nel cuore di tutti.
La malattia non ha mai cambiato lo spirito di Francesca nei confronti della vita. Domenica 26 agosto ha trascorso a pieno il suo ultimo giorno a mare, non ci voleva rinunciare per nessun motivo, il suo adorato mare che fa da sfondo a tante sue meravigliose fotografie. E ha vissuto quella giornata come nelle passate settimane, nonostante le sue condizioni stessero continuando a peggiorare: da brava artista ha voluto truccare alla perfezione una sua amica, poi ha gustato una porzione di patatine che tanto amava, è stata tutta la giornata a chiacchierare con le persone con cui ha condiviso l’intera stagione, sino ad addormentarsi tra le braccia della mamma, che la accarezzava continuamente e ogni giorno si è ingegnata per prepararle pietanze prelibate e che la figlia gustava abbondantemente, lei che per diversi anni ha gestito un ristorante nel Centro di Brindisi.
Francesca ha continuato a pubblicare svariati post, due su tutti quelli in cui descrive la figlia maggiore Camilla “la mia benedizione” e la più piccola, Elettra, “il mio unico grande amore”. Ha mantenuto sino alla sera dello scorso sabato la razionalità e l’intelligenza con cui ha saputo gestire durante il suo lungo calvario, chiedendo di essere ricoverata, capendo che la situazione si stesse aggravando. Alle 3 del mattino di domenica ha guardato negli occhi il suo carissimo cugino Augusto, un’altra parte importantissima della sua vita, e si è spenta.
I funerali si sono tenuti presso la parrocchia della Pietà, con tantissima gente giunta per darle l’ultimo saluto. Alla fine della messa il grande amico di Francesca, Antonio Marco Gallo, commosso, le ha dedicato un’orazione: “La guardiamo, questa morte, e non sappiamo definirla. Rimaniamo sospesi cercando indizi, qualcosa che ci aiuti a capirla e intanto si crea un vuoto attorno a noi; il tempo passa ma non ha alcuna importanza, stiamo lì, a guardare l’indefinito, estranei e straniti in questo territorio sconosciuto. Rimaniamo sospesi e senza parole, come è giusto che sia. Io non so cosa sia, ma sento una strana sensazione di pace che mi isola dal resto. Ciao Francesca, mi mancherai tanto. Inutile dirti che per chi ti ha conosciuta eri già quel piccolo diamante che volevi diventare”.
Quel sorriso mancherà un po’ troppo a tantissime persone. E’ davvero dura lasciarla andare. In uno dei suoi ultimi post sulla pagina Facebook, che utilizzava quotidianamente, esprimeva un ultimo particolare desiderio: “Vorrei immergermi in un lago d’oro. Sentire il metallo prezioso che mi avvolge e si deposita sul corpo. Divenire una statua dorata preziosa lucente… Eterna”. Oggi la immaginano tutti così, Francesca. Sarà la luce di chi ha amato, per sempre.