È stato con ogni probabilità un mix di droghe e sostanze psicotiche a determinare lo scompenso cardiaco che ha portato alla morte Pierre, il sedicenne afrosalentino trovato in strada accanto alla sua bicicletta, in via Duca D’Aosta a Lecce, all’alba dell’8 novembre, giorno del suo compleanno. Gli esami istologici e tossicologici, svolti a seguito dell’autopsia, avrebbero consentito di trovare nell’organismo del ragazzo tracce di metadone e di di alcool (per quanto di quest’ultimo non sia stato possibile stabilire la quantità effettiva consumata, a causa del lungo lasso di tempo intercorso tra la morte e l’esame autoptico, eseguito – per esigenze investigative non meglio specificate – circa dieci giorni dopo il decesso).
Pierre aveva atteso la mezzanotte in un locale per festeggiare il suo compleanno e poi si era allontanato sul suo mezzo per fare ritorno a casa. Considerate le risultanze dell’esame necroscopico, che avevano escluso segni di violenza e traumi di qualunque tipo, la pista della droga era persa da subito la più attendibile: l’ipotesi degli investigatori era stata confermata poi alcuni giorni dopo dai coetanei che erano con lui, i quali avevano ammesso che durante la serata erano stati bevuti alcolici ed erano state assunte sostanze stupefacenti.
Per la morte del ragazzo è aperto un fascicolo a carico di ignoti per morte come conseguenza di altro reato. Proprio per questo, alla luce dei risultati tossicologici, si continua a indagare per scoprire chi abbia ceduto la droga ai minorenni.
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