Si allontana l’ipotesi dell’omicidio, per lasciare spazio a quella del malore, riguardo alla morte di Maria Antonietta Panico, la donna originaria di Torchiarolo e residente a Trento, trovata morta la mattina del 17 gennaio nel suo appartamento al quartiere Bolghera del capoluogo trentino.
L’autopsia svolta nel pomeriggio di ieri sembrerebbe avere escluso cause violente per giustificare il decesso della 42enne, dal momento che sul corpo il medico legale Dario Raniero non ha riscontrato segni di arma da fuoco o da taglio, né di soffocamento.
Le macchie sul letto e sul pavimento, apparentemente di sangue, potrebbero dunque non essere ematiche, ma riconducibili a liquidi corporei rilasciati dal corpo a causa del malore o successivamente alla morte, tenuto anche conto del fatto che i caloriferi, rimasti accesi per almeno due giorni, hanno certamente alterato precocemente lo stato del cadavere e che il rinvenimento, da parte dell’ex marito, potrebbe essere avvenuto almeno due giorni dopo la morte.
L’ipotesi dell’omicidio si era fatta strada anche perché i vicini di casa avevano dichiarato di aver udito accese discussioni con un uomo nell’appartamento di via Vicenza dove Panico viveva e anche perché su un suo ex compagno, che risultava irreperibile, pendeva un ammonimento del Questore di Trento a non avvicinarsi alla donna.
Maria Antonietta Panico aveva lasciato Torchiarolo poco più che maggiorenne, per trasferirsi prima in Emilia Romagna e poi in Trentino Alto Adige. Era ragioniera e lavorava da anni nei patronati.
Era stata sposata per una decina d’anni e aveva una figlia 16enne.
Ieri i genitori e il fratello, residenti ancora nel piccolo centro brindisino, hanno raggiunto Trento.
Non è ancora noto quando sarà possibile celebrare i funerali e dove le esequie si terranno.
Marina Poci
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