La scorsa notte i tecnici del CNSAS Puglia (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) hanno tratto in salvo uno speleologo 35enne di Tricase che aveva perso l’orientamento in una grotta verticale profonda 147 metri a Martina Franca, non riuscendo a risalire: ad allertare i soccorsi sono stati i due amici del 35enne, che con lui stavano facendo una escursione all’interno della cavità carsica.
La dinamica del recupero è stata descritta da Gianni Grassi, presidente del Soccorso Alpino Speleologico della Puglia: il 35enne era riuscito a salire di circa 60 -70 metri ed era davanti rispetto ai suoi compagni, quando ha imboccato un ramo di risalita cieco e ha perso l’orientamento. Gli altri due, invece, erano riusciti a uscire dalla grotta. L’allarme è scattato intorno alle 23 di ieri e le operazioni si sono concluse alle 2 e mezzo di oggi, 10 novembre.
“Lo speleologo ha atteso qualche ora – ha spiegato Grassi – ed era spaventato. Nelle grotte ci sono strettoie e pozzi. Due dei nostri tecnici sono scesi verso il fondo della cavità, riuscendo a ripristinare le comunicazioni con lui e a individuarlo”.
Malgrado lo spavento e la stanchezza, lo speleologo era in buone condizioni di salute, tanto che non è servito parancarlo né barellarlo, ed è uscito autonomamente dalla grotta.
Marina Poci