E’ stato protagonista di una battaglia che ha affrontato con un coraggio fuori dal comune, riuscendo a raccontarla con ironia sui social dove teneva un diario sino a quando è stato in condizioni di farlo: Mattia Passante è morto a 26 anni. Il tumore al cervello contro il quale combatteva da un anno e mezzo non gli ha lasciato scampo. Era iscritto al Dams di Lecce e sognava di fare teatro. Ma era già laureato in Giurisprudenza.
Lo spazio in cui raccontava la sua malattia si chiamava “Diario Bordeaux”, il suo colore preferito. “Voglio dire come stanno le cose, come si può combattere insieme senza paura e senza vergogna”, aveva spiegato.
Qualche mese fa era stato intervistato dalla redazione dal quotidiano la Nazione perché a Perugia aveva frequentato la facoltà di Giurisprudenza.
Questo un estratto di quell’intervista.
“Tutto è iniziato nel maggio dello scorso anno – racconta –. All’improvviso ho avuto difficoltà a parlare: le parole le avevo in testa ma non uscivano. I medici hanno pensato a un esaurimento nervoso, perché negli ultimi due anni avevo fatto di tutto: la laurea in Giurisprudenza a Perugia, un programma per l’emittente dell’Università, Radiophonica, e poi corsi di teatro, di dizione e di mimo, tanto sport e le selezioni per entrare in Accademia teatrale”.
Gli esami medici, però, dicono che c’è qualcosa di più: un glioblastoma di quarto grado, con una massa di 5 centimetri. Subito il ricovero e l’operazione, il 22 giugno 2019. Mattia, ragazzo pieno di interessi, tanti ricci scuri e un bellissimo sorriso, si trova di colpo in un’altra dimensione. Un mese a letto, incapace di parlare, una gamba e un braccio paralizzati. Poi la lunga riabilitazione e le terapie di chemio e radio. “Ora ho riacquistato la parola, ma ho ancora tanto lavoro da fare. La gamba l’ho recuperata, mentre manca ancora il movimento di una mano”. Ad aiutarlo passo dopo passo, la famiglia e la fidanzata Ludovica, oltre al reparto di Neurochirurgia di Brindisi e al primario Francesco Romeo. “Non nascondo che è dura. Ci sono momenti di sconforto pieno, piango tanto. Quando ho saputo dell’aspettativa di vita per la mia patologia, da 1 a 5 anni, è stato terribile. Ma poi ho capito che sono solo stime, e la psicologa mi ha spinto a vivere, a non posticipare nulla”.
L’ultimo post di Mattia su Instagram risale a novembre, anche quello ironico, coraggioso e drammatico: “Comunque voglio rendervi partecipe dalla ultima risonanza che ho fatto, un aumento del mio tumore e c’è un edema. Quindi non uscirei con il mio Diario di Bordeaux pt. 9, era in programma per domani. Anche perché per una nota ci ho messo una vita a scriverla.. ahahah
I funerali si svolgeranno venerdì pomeriggio in forma privata, come desiderato da Mattia che ha scelto di essere cremato.