Non si spegne l’eco della protesta trasversale che ha legato politica, società civile e stampa a proposito del mercatino di vinili e gadget che nei giorni del 6 e 7 gennaio si è tenuto nella Sala del Capitello di Palazzo Nervegna: i consiglieri comunali Lino Luperti e Michelangelo Greco, del Movimento Regione Salento, a proposito di quello che hanno definito “un mercato in cui è stato possibile acquistare e vendere dischi”, pur non obiettando sul carattere meritorio dell’iniziativa, dichiarano che “aver permesso che si svolgesse in quella Sala è la dimostrazione che questa Amministrazione non ha radici, non ha rispetto per la storia di Brindisi e non tiene in alcuna considerazione le scelte di chi l’ha preceduta”. Il riferimento è al compianto sindaco Domenico Mennitti, cui spesso i rappresentanti della maggioranza a guida Marchionna fanno riferimento “quasi a voler far intendere di agire in continuità con la giunta guidata proprio da uno dei personaggi politici più illustri della storia di Brindisi”. Luperti e Greco affermano infatti che “di Mennitti si sono tutti ampiamente dimenticati nel momento in cui hanno reso possibile la realizzazione di una “Fiera del disco” nella Sala della Colonna, uno dei posti più rappresentativi e prestigiosi della città di Brindisi”.
Una decisa presa di posizione, inoltre, viene manifestata a sostegno della stampa libera che ha sollevato l’attenzione sulla questione: “è gravissimo che si consenta ad un dirigente di Forza Italia di definire “giornalai” i giornalisti che hanno chiesto che si faccia luce sull’accaduto, evidenziando l’assurdità di una autorizzazione concessa senza fermarsi un solo istante a riflettere su ciò che si stava facendo”.
I due consiglieri comunali concludono chiedendo l’intervento del primo cittadino “per individuare i responsabili e per chiedere scusa alla città”.
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