Mesagne, presunta estorsione mafiosa a imprenditore: gli imputati chiedono l’abbreviato

Chiedono il processo con rito abbreviato quattro dei sei imputati per la presunta estorsione con metodo mafioso perpetrata ai danni del titolare di una ditta vincitrice di un appalto stradale a Mesagne: l’istanza è stata formulata dai difensori di Lucio Annis e Massimo Magli, di San Pietro Vernotico, Salvatore Esposito di San Pancrazio Salentino e Francesco Sisto di Mesagne.
Gli altri due imputati, Tobia Parisi di Mesagne e Andrea Cava di Erchie hanno chiesto l’abbreviato condizionato all’ascolto in aula dell’imprenditore presunta vittima dell’estorsione.
Gli arresti furono eseguiti dalla Squadra Mobile di Brindisi in due tranche: la prima l’11 ottobre 2024, la seconda il successivo 7 novembre.
Le indagini, coordinate dalla PM della DDA di Lecce Carmen Ruggiero, partirono dalla denuncia dell’imprenditore che riferì di aver ricevuto una richiesta iniziale di 200mila euro, successivamente abbassata a 50mila.
La Squadra Mobile organizzò servizi di appostamenti e intercettazioni, attraverso le quali sarebbe stata documentata la richiesta del pizzo all’imprenditore.
Gli imputati ora sembrano orientati al rito abbreviato che garantisce la riduzione di un terzo della pena.