
Il santone Kadir Bouasrya, già noto alle cronache per l’inchiesta per violenza privata aperta nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica di Lecce, continua a far parlare di sé creando disordini e disturbi nel piccolo centro di Miggiano: motivo per il quale il sindaco Michele Sperti, davanti all’ennesima intemperanza, ha disposto il trattamento sanitario obbligatorio. Bouasrya, infatti, la scorsa domenica è entrato nella chiesa del paese in stato di evidente alterazione psico-fisica e ha interrotto la solenne celebrazione eucaristica delle prime comunioni inveendo contro il parroco e i presenti.
L’uomo, sul quale non hanno sortito alcun effetto i bonari inviti alla calma da parte del sacerdote, è poi stato allontanato da alcune persone che stavano assistendo alla funzione e, su disposizione del sindaco, sottoposto a TSO presso l’ospedale di Scorrano.
Il santone, che si fa chiamare semplicemente Kadir e si atteggia a guida spirituale, sarebbe a capo di una setta insediatasi in un’abitazione fatiscente alla periferia di Miggiano insieme ad alcuni adepti provenienti da varie regioni d’Italia: a seguito delle denunce-querele presentate dai famigliari di alcune delle persone che seguono i suoi insegnamenti, la Procura della Repubblica di Lecce ha aperto un fascicolo contestando all’uomo di sottoporre i seguaci a un percorso di purificazione del corpo e salvezza dell’anima molto duro, che prevede regole e privazioni molto rigide e ne limita la socialità.
In particolare, il santone farebbe praticare agli adepti il digiuno continuato, l’astinenza da rapporti sentimentali e sessuali e l’obbligo di non esercitare attività lavorative se non quelle scelte da lui stesso. L’uomo, 45 anni, di madre salentina e padre marocchino con un passato da militare e da operaio edile, giustificherenne il proprio operato dicendo di essere stato chiamato nel 2007 a una missione evangelizzatrice nel segno di Cristo e di portare i suoi seguaci a vivere nell’esempio di Gesù senza costringere nessuno a seguirlo.
Marina Poci