Molfetta, omicidio De Gennaro: il killer reo confesso voleva murare il corpo

Si aggrava la posizione di Onofrio de Pasquale, l’uomo di 29 anni originario di Bisceglie che nel pomeriggio dello scorso venerdì si è costituito ai Carabinieri confessando di aver ucciso nel proprio appartamento in via Immacolata, a Molfetta, il 23enne Dario De Gennaro, del quale la famiglia aveva denunciato la scomparsa il giorno precedente: oltre che di omicidio volontario e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è accusato di tentativo di occultamento, distruzione e soppressione di cadavere. Nella casa teatro del delitto, è in ristrutturazione, infatti, gli inquirenti hanno trovato il corpo di De Gennaro avvolto in cellophane e coperte e riposto in una nicchia collocata nella camera da letto; inoltre, vi erano mattoni forati e l’occorrente per formare il cemento necessario a murare il cadavere.
La circostanza è stata confermata dallo stesso De Pasquale durante l’interrogatorio di garanzia, tenutosi ieri, 19 febbraio, nell’aula bunker del carcere di Trani, nel corso del quale è stato convalidato il fermo ed è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere.
Intanto, sul fronte delle indagini proseguono gli accertamenti dei Carabinieri di Molfetta, che indagano soprattutto alla ricerca di eventuali altre persone coinvolte nell’omicidio. Al momento sembrerebbe essere esclusa la presenza di terzi: il delitto, stando alle ricostruzioni, sarebbe maturato al culmine di una lite legata allo spaccio di droga che De Pasquale gestiva per conto della vittima.
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