Morì travolto e ustionato da un getto di ghisa: condannati tre ex dirigenti ILVA

Tre ex dirigenti dello stabilimento siderurgico ex ILVA sono stati condannati oggi dal Tribunale di Taranto (giudice Federica Furio) per la morte dell’operaio 35enne originario di Martina Franca Alessandro Morricella, deceduto l’8 giugno 2015, a pochi giorni dall’incidente sul lavoro durante il quale era stato investito da un getto fuoriuscito dal foro di colata della ghisa sull’altoforno 2
I condannati sono Ruggiero Cola, al tempo direttore dello stabilimento (sei anni di reclusione), Vito Vitale, direttore dell’area ghisa, e Salvatore Rizzo, capo area (cinque anni di reclusione per entrambi).
Sono stati assolti, invece, Massimo Rosini, ex direttore generale di Ilva (per cui erano stati chiesti 6 anni), il capo turno di Morricella, Saverio Campidoglio, e il tecnico del campo di colata, Domenico Catucci.
Tutti rispondevano di cooperazione in omicidio colposo, ma a Cola, Vitale e Rizzo, inoltre, i magistrati avevano contestato l’accusa di non aver adottato «adeguate misure tecniche ed organizzative, in particolare schermi protettivi o altri mezzi idonei».
Morricella, che morì al Policlinico di Bari, dov’era stato trasportato per la gravità delle ustioni riportate nell’incidente, si trovava sull’altoforno 2 perché vi era stato inviato a misurare la temperatura della ghisa. Oggi in aula, al Tribunale di Taranto, erano presenti i famigliari, gli amici e gli studenti del Comitato 12 giugno, che si occupa da anni di vittime del dovere, del lavoro e del volontariato.
Marina Poci
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