Incidente stradale Mirko Conserva, respinta archiviazione: l’inchiesta continua

Non sarà archiviato il procedimento penale sulla tragica morte di Mirko Conserva, il ventenne brindisino vittima di un incidente stradale poco prima delle quattro del mattino di domenica 15 settembre, quando, a bordo del proprio scooter T-Max, stava percorrendo via Caduti di Via Fani per raggiungere l’ospedale Antonio Perrino, presso cui lavorava come dipendente di un’impresa di pulizie: è stata infatti accolta l’opposizione alla richiesta di archiviazione depositata dai avvocati Vito e Giacinto Epifani nell’interesse della famiglia del giovane. La Giudice per le indagini preliminari Barbara Nestore ha disposto che il PM Carluccio entro dieci giorni formuli per l’unico indagato, l’ingegnere Fabio Stefano Lacinio, dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Brindisi, l’imputazione coatta per il reato di omicidio stradale, in quanto Lacinio, avendo previsto il rischio per la vita e la pubblica incolumità rappresentato dalle cattive condizioni della strada, avrebbe dovuto garantire la manutenzione della rete viaria e, in mancanza, attivarsi per interdire la circolazione a veicoli e persone.
La magistrata, pur non dubitando che la causa principale del sinistro mortale occorso debba essere individuata nella spericolata condotta di guida del motociclista, ha ritenuto dunque concausa dell’incidente il cattivo stato di conservazione e di manutenzione del manto stradale.