
Nell’ambito dell’inchiesta condotta dal PM Francesco Carluccio, in cui si procede per omicidio colposo contro ignoti in relazione alla morte del 20enne Mirko Conserva, nella mattinata di oggi, 9 novembre, è stata in via Caduti di via Fani, al rione Sant’Elia di Brindisi, è stata eseguita una simulazione di guida per accertare se la sede stradale dissestata possa essere stata causa o concausa del sinistro in cui il giovane perse la vita intorno alle 4 del mattino dello scorso 15 settembre.
Con l’occasione, il traffico sul tratto stradale interessato, già sotto sequestro, è stato interrotto sino a mezzogiorno.
Il perito nominato dalla Procura, l’ingegnere Maurizio Sagace, ha condotto le operazioni, a cui erano presenti anche la Polizia Locale e i Carabinieri del Nucleo Radiomobile.
Un motociclista ha eseguito la simulazione a bordo di uno scooter Yamaha T-Max, il modello che guidava Conserva, per vagliare la tenuta di strada del mezzo rispetto alle condizioni dell’asfalto, crepato per via dei monumentali alberi di pino piantati ai bordi della via, le cui voluminose radici invadono la carreggiata. Sono state effettuate riprese sia da terra che dall’alto, con l’ausilio di un drone.
Nelle settimane successive alla morte del giovane, il PM aveva disposto l’acquisizione di documenti presso l’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Brindisi.
La mattina dell’incidente, Mirko Conserva si stava recando all’ospedale Perrino di Brindisi, presso cui lavorava come dipendente di un’impresa di pulizie, quando perse il controllo del suo scooter e fu sbalzato a circa 13 metri dal mezzo: nonostante indossasse regolarmente il casco, l’impatto gli fu fatale.
Marina Poci