Una tra le storie più sanguinarie avvenute negli ultimi anni a Brindisi, gli omicidi dei cosiddetti padellari Salvatore Cairo e Sergio Spada, avvenuti oltre vent’anni fa, approderà presto davanti alla Corte d’assise. Il pm della Direzione distrettuale antimafia Milto De Nozza ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei fratelli Cosimo ed Enrico Morleo, arrestati nel marzo scorso con l’accusa di essere rispettivamente il mandante e l’esecutore dei due delitti.
Il passo successivo sarà la richiesta di rinvio e giudizio e la fissazione dell’udienza preliminare davanti al gup.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, supportata dalle dichiarazioni di Massimiliano Morleo, fratello dei due indagati e divenuto collaboratore di giustizia, i due imprenditori furono ammazzati perché ostacolavano economicamente la MC Europe, la società attraverso la quale Cosimo Morleo pretendeva di avere il monopolio nella vendita di batterie di pentole.
Cairo, il cui corpo non è stato mai trovato, sarebbe stato ucciso e fatto a pezzi in un capannone per la rivendita della legna dello stesso Morleo, mentre Spada fu atteso sotto la sua abitazione e ammazzato in una stazione di servizio nei pressi del rione Sant’Elia.
Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Brindisi guidata dal dirigente Rita Sverdigliozzi e supportate dal vicequestore Vincenzo Zingaro che investiò su due omicidi già all’epoca dei fatti.