di GIANMARCO DI NAPOLI
Un ragazzo di 19 anni, Paolo Stasi, abitava in questa strada a Francavilla Fontana, via Occhibianchi. Mercoledì pomeriggio alle 6 qualcuno ha suonato al citofono di casa, ha chiesto di lui alla madre e Paolo è sceso. Pochi secondi dopo si sono sentiti due spari: il primo colpo lo ha raggiunto di striscio al torace, il secondo alla schiena mentre cercava di scappare. Il papà Pino, che fa il cameraman tv, lo ha trovato disteso per le scale, ha pensato che fosse caduto e ha chiamato l’ambulanza.
Paolo però non si muoveva e non si sarebbe più mosso. Era già morto.
Il killer è scappato a piedi e nessuno sembra averlo visto, nonostante fossero le sei di pomeriggio e la strada sia stretta, a due passi dal centro. Avrebbe utilizzato una pistola a tamburo di piccolo calibro, forse una 22. Non certo un’arma da killer professionista.
Francavilla è sotto choc perché Paolo era un ragazzo per bene: si era diplomato all’alberghiero di Ceglie Messapica la scorsa estate. Voleva fare il cuoco. Non consumava droga, non aveva precedenti penali, non frequentava cattive compagnie. Viveva con i genitori, usciva di rado da casa e non era neanche molto social: aveva solo un profilo Instagram che usava poco.
Un omicidio in stile mafioso compiuto ai danni di un ragazzo normale che con la criminalità non aveva nulla a che fare e in una città in cui l’humus della mafia non ha mai fatto germogliare una vera cultura malavitosa, neanche nei periodi più sanguinari della Sacra corona unita.
Insomma, un omicidio inspiegabile, ancor più perché premeditato e soprattutto perché compiuto in un orario inconsueto, nel pieno del traffico cittadino, in una strada piena di telecamere. Il killer avrebbe potuto muoversi con altre dinamiche, correndo molti meno rischi. E invece ha scelto questa modalità e quest’orario.
E adesso una città intera si chiede cosa sia successo.
La procura di Brindisi ha affidato l’autopsia che si svolgerà solo sabato 19 novembre. Nel frattempo i carabinieri stanno cercando di mettere insieme i frame raccolti dalle telecamere della zona e di decriptare lo smartphone di Paolo, posto sotto sequestro insieme al pc, nella speranza di trovare lì una traccia.
Il prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni ha convocato una seduta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terrà venerdì 18 novembre alle 9.30 a Francavilla.
Per avere una risposta, per capire chi e perché può aver ucciso con quella spietatezza un ragazzino di 19 anni sotto casa sua. E forse la soluzione non è così lontana.