Il gip del Tribunale dei minorenni di Lecce ha accolto la richiesta di giudizio immediato, già a suo tempo formulata dalla Procura, fissando l’udienza ad hoc per il 4 di aprile, ma la difesa di Luigi Borraccino, il diciannovenne francavillese che ha confessato di aver sparato a Paolo Stasi, uccidendolo senza volerlo, ha rilanciato: in quella sede si discuterà, infatti, anche sulla richiesta di giudizio abbreviato, che consentirebbe al giovane reo confesso di ottenere uno sconto sulla pena eventualmente irrogata. A Borraccino, minorenne all’epoca dell’omicidio, che avrebbe commesso il delitto in concorso con il ventunenne Cristian Candita (indagato dalla Procura ordinaria), sono contestate le aggravanti della premeditazione (nei giorni precedenti avrebbe effettuato un “sopralluogo” nei pressi dell’abitazione di Stasi per verificare la posizione delle telecamere di sorveglianza) e dei motivi abietti o futili (un debito di droga, giacché Paolo e la madre si sarebbero sistematicamente appropriati di dosi destinate allo spaccio gestito dall’allora minorenne). Entrambe le circostanze aggravanti sono state negate dal giovane, che asserisce di essere andato a trovare Stasi unicamente per rimproverargli il furto e intimargli di smettere.
La Procura di Brindisi, che procede per omicidio nei confronti di Candita e per reati relativi a detenzione e cessione a terzi di sostanze stupefacenti anche nei confronti di altre sei persone (tra cui Annunziata D’Errico, madre di Stasi), ha intanto notificato il 6 ottobre l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.