Condanna a sei mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario, e all’interdizione dai pubblici uffici per un anno: questo l’esito del processo di primo grado svoltosi presso la prima sezione penale del Tribunale penale di Brindisi (presidente Valerio Fracassi) per l’imputato Francesco Zaccaria, sindaco di Fasano al secondo mandato, riconosciuto colpevole – in base a quanto stabilito dalla sentenza – di omissione di atti d’ufficio.
La vicenda riguarda la mancata messa in sicurezza dell’ex Lido Pipoli di Torre Canne, la cui piattaforma di cemento era collassata nel 2017 a seguito di una mareggiata.
Il Tribunale, pur ridimensionando lievemente la pena rispetto alla richiesta del Pubblico Ministero Raffaele Casto (che aveva chiesto la condanna a otto mesi di reclusione), ha sposato l’ipotesi accusatoria portata avanti dalla Procura della Repubblica di Brindisi, secondo cui la competenza a firmare l’ordinanza di demolizione, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa di Zaccaria, è del sindaco e non del dirigente del Settore Lavori Pubblici.
Zaccaria, chiarendo che la sentenza al momento non comporta conseguenze amministrative riguardo al suo mandato, ha già annunciato che, una volta lette le motivazioni della sentenza, proporrà appello, certo della bontà del proprio operato.
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