Oria, auto bruciate alla Polizia Municipale: intollerabile sfida allo Stato

Di Marina Poci per il numero 396 de Il7 Magazine
“Oria non si ferma. Oria è più forte di ogni intimidazione”: esattamente ventiquattro ore dopo l’attentato incendiario che, il 25 marzo, ha distrutto le uniche due auto di servizio della Polizia Locale del Borgo Federiciano, una Fiat Tipo e una Fiat Panda parcheggiate davanti al Comando e nelle immediate vicinanze del Municipio, il primo cittadino Cosimo Ferretti affida a una lunga nota, diffusa ai mezzi di informazione, il messaggio a firma dell’amministrazione comunale “in rappresentanza” di quella che definisce “una comunità fiera, legalitaria e orgogliosa”, una comunità che “ha saputo reagire con coraggio, compattezza e dignità al vile attentato” delle 21:02 dello scorso martedì.
Ad agire, cospargendo velocemente di liquido infiammabile le due vetture e appiccando il fuoco subito dopo, sarebbero state due persone, entrambe con il volto coperto, arrivate a bordo di un’automobile scura e catturate dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, immediatamente acquisite dai Carabinieri della locale Stazione e dai colleghi della Compagnia di Francavilla Fontana. A loro, per avere “fin dai primi minuti” predisposto “tutte le migliori forze per individuare i responsabili” e ai Vigili del Fuoco del Distaccamento della Città degli Imperiali, “che sono intervenuti prontamente a scongiurare situazioni di pericolo per cose e persone”, è andato l’accorato ringraziamento del sindaco.
“Non siamo stati lasciati soli”, ha dichiarato Ferretti, estendendo la gratitudine della sua comunità al Prefetto Luigi Carnevale, “per l’immediata disponibilità e la vicinanza istituzionale manifestata sin dalle prime ore”, al Questore Giampietro Leonetti e al presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli, che “unitamente ai sindaci dei comuni vicini”, hanno offerto la possibilità di integrare temporaneamente il personale oritano con uomini e mezzi “per garantire una presenza ancora più efficace e incisiva sul territorio” (accordi di collaborazione che vengono considerati “preziosi” da Ferretti e che saranno definiti compiutamente nei prossimi giorni). Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha approvato con rapidità provvedimenti straordinari “che permetteranno alla Polizia Locale di dotarsi di due nuove autovetture operative, oltre che di strumenti e dispositivi per garantire presidio del territorio e maggiore sicurezza agli agenti durante il loro lavoro quotidiano”.
Un passaggio importante, questo, del messaggio del sindaco, perché l’intenso lavoro degli agenti nelle ultime settimane potrebbe costituire il movente dell’atto intimidatorio. È questa, almeno, una delle ipotesi che, pur nel più stretto riserbo, vengono considerate dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi Mauron Gallone. Ed è la motivazione che pubblicamente viene addotta da Pasquale Cattolico, responsabile provinciale Csa-Cisal (il sindacato del comparto delle Funzioni Locali), il quale, dicendosi sgomento nell’apprendere la notizia dell’attentato e nel condannarlo duramente, così ha giustificato l’accaduto: “Il fatto pensiamo sia conseguente all’assunzione il 17 febbraio di tre agenti e un ufficiale di Polizia Locale, che con la loro presenza hanno rinforzato il corpo. Con il loro arrivo il controllo più assiduo del territorio e la costante presenza con servizi esterni evidentemente ha dato fastidio a qualcuno, abituato nel tempo, a trasgredire le norme. Siamo certi che questa attività per la difesa della legalità e la tutela dei cittadini per bene è stata voluta dall’amministrazione comunale e apprezzata dalla maggioranza della cittadinanza”.
Preoccupate per la “inevitabile compromissione delle operazioni di tutela della sicurezza pubblica” causata dalla distruzione delle uniche due macchine in dotazione al corpo, anche la Segreteria Provinciale del SIAP di Brindisi, ed il suo segretario generale Cosimo Sorino, e la Segreteria Puglia del Nuovo Sindacato Carabinieri, con il suo segretario generale Cataldo Dimitri, che hanno richiamato “l’attenzione delle istituzioni e delle autorità competenti sull’urgente esigenza di rafforzare il presidio statale e fornire un adeguato supporto alle donne e agli uomini in divisa, impegnati ogni giorno sul campo con dedizione e sacrificio”. Le due segreterie ritengono indispensabile che, “oltre alla tempestiva individuazione dei responsabili di questo vile atto e alla loro consegna alla giustizia, si provveda a potenziare gli organici, le dotazioni strumentali e i mezzi a disposizione delle forze dell’ordine, così da prevenire analoghe azioni criminose e assicurare alla collettività un’adeguata prevenzione e repressione dei reati in genere”. Rafforzamento dell’organico e implementazione di risorse e tecnologie: questo chiedono i due sindacalisti, in modo da prevenire e contrastare efficacemente nuove azioni criminose “con un approccio integrato, fondato su un dialogo costante fra le diverse componenti istituzionali e sindacali”, col doppio obiettivo di “tutelare adeguatamente il benessere e la sicurezza del personale impegnato in prima linea” e “difendere la tranquillità dei cittadini”.
Un messaggio di grande solidarietà agli agenti impegnati è arrivato dall’assessore comunale con delega alla Polizia Locale Alfredo Proto, che ha invitato la cittadinanza a esprimere sinceri sentimenti di solidarietà e vicinanza nei confronti del personale del corpo: “In questo periodo di mandato, come assessore al ramo, ho potuto costatare personalmente di quanto sia importante il loro operato. Occorre tanto coraggio, dedizione e soprattutto tanta pazienza. Noi continueremo a supportare i nostri agenti in ogni modo possibile a continuare a svolgere i servizi istituzionali con alto senso del dovere, coerenza e professionalità finora dimostrate”.
Secca e ferma condanna è arrivata anche dai vertici delle commissioni antimafia regionale e parlamentare: Luigi Caroli, di Fratelli d’Italia, presidente regionale, ha parlato di sfregio perpetrato non soltanto nei confronti del corpo, ma dell’intera comunità, promettendo di adoperarsi “affinché, in Commissione antimafia, si analizzi il fenomeno criminale legato agli ultimi episodi nel brindisino con l’audizione dei vertici delle forze dell’ordine e della magistratura”. Mauro D’Attis, vicepresidente della commissione parlamentare, ha dichiarato di avere già contattato il Prefetto di Brindisi, che ha convocato per domani, 28 marzo, il comitato per l’ordine e la sicurezza, al quale D’Attis parteciperà “perché tutte le forze dello Stato devono essere unite a rispondere con determinazione alle aggressioni della criminalità”.
Al concetto di unità, d’altronde, si è rifatto anche il sindaco Ferretti, che ha sottolineato la valenza fortemente significativa del “messaggio unanime di condanna proveniente da tutte le forze politiche, associazioni, sindacati e cittadini”, “testimonianza che di fronte alla violenza, Oria risponde compatta, senza distinzioni di parte”. Il primo cittadino ha parlato di “battaglia di civiltà” che riguarda tutti, “indistintamente” e che può essere vinta soltanto se la comunità oritana si dimostrerà salda nell’unione, nella forza d’animo e nella fiducia nelle istituzioni. A fargli eco sul punto, dicendosi certo della reazione civile, è Maurizio Bruno, consigliere regionale del Partito Democratico e presidente del Comitato regionale permanente della Protezione Civile, che a proposito dell’attentato ha commentato: “È solo l’ultimo di una serie di episodi che mostrano la spavalderia della criminalità. Vogliono comunicare un senso di impunità e far sentire insicuri i cittadini. La risposta arriverà dalle istituzioni e dalla gente per bene, che non si piegherà a questo rigurgito criminale. Gli autori di questo vile atto saranno individuati e consegnati alla giustizia”.
Giustizia che, grazie alle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, potrebbe non essere lontana dal fare il proprio corso. In attesa degli sviluppi delle indagini, però, il messaggio più toccante è la “chiamata alle armi” del sindaco Ferretti alla sua comunità: “Non arretreremo, non cederemo alla paura, e soprattutto non consentiremo che la nostra amata città venga offesa da atti criminali e intimidatori”.