Ostuni, aggredì oss durante pandemia: assolto perché “incapace di intendere e di volere”

Il Tribunale di Brindisi ha assolto un 40enne di Carovigno dall’accusa di lesioni aggravate, reato perpetrato nei confronti di un operatore socio-sanitario dell’ospedale di Ostuni in occasione di un ricovero avvenuto a marzo 2020, in piena emergenza sanitaria da Covid-19: l’uomo è stato ritenuto non imputabile in quanto incapace di intendere e di volere perché affetto da patologia psichiatrica.
L’oss fu colpito al volto, perse conoscenza e fu trasferito in codice rosso nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Perrino, dove gli furono diagnosticati un trauma cranico, una frattura composta dell’osso occipitale e la presenza di multipli focali lacerocontusivi frontali.
Il 40enne era giunto al nosocomio ostunese accompagnato dai Carabinieri perché aveva già assunto comportamenti ritenuti violenti nei confronti di alcuni commercianti nel Comune di Carovigno; a seguito dell’episodio criminoso fu sottoposto a fermo e gli fu applicata la misura della custodia cautelare in un luogo di cura.
Durante le indagini, già prima della richiesta di rinvio a giudizio, erano state eseguite consulenze tecniche sull’uomo per accertare la sussistenza della capacità di intendere e di volere ai fini dell’imputabilità.
Il PM aveva richiesto nei confronti dell’uomo una condanna a tre anni, ma il giudice è stato di diverso avviso.
Marina Poci
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