I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi, congiuntamente ai militari delle A.P.I. CC (Aliquota Primo Intervento), a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto, nella flagranza dei reati di rapina aggravata, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, nonché di oggetti atti a offendere, in concorso fra di loro, Cosimo Leo, 39 anni, e i figli Andrea classe (21 anni) e Alessio (18) tutti conviventi e residenti a Tuturano, autori della rapina perpetrata alle ore 20.05 di ieri 22 febbraio 2018, all’interno della tabaccheria “Renna Ilaria” di via Bezzecca. Nella circostanza, i tre di cui uno armato di pistola, tutti travisati con passamontagna, previa minaccia, si sono impossessati della somma contante di 7.000 € nonché di una voluminosa macchinetta “cambia soldi” contenente la somma di 1.500 €, dandosi alla fuga.
I tre sono stati intercettati circa cinque minuti dopo la commissione del reato dalle pattuglie del NOR–Aliquota Radiomobile e Aliquota di Primo Intervento a bordo dell’autovettura Fiat Punto, risultata oggetto furto denunciato il 15 febbraio 2018 presso la stazione CC di Carovigno (BR). I rapinatori sono stati inseguiti lungo le strade interpoderali limitrofe alla SP 81 Tuturano-Mesagne, fino ad essere raggiunti in località Cerrino a 10 km di distanza dal luogo dell’avvenuta rapina.
Durante le fasi concitate dell’inseguimento, conclusosi dopo che il conducente dell’auto in fuga ne ha perso il controllo terminando la corsa in un canale di scolo, si sono disfatti della pistola utilizzata, di parte della refurtiva e dell’ingombrante dispositivo “cambia soldi”, successivamente rinvenuto, lanciato contro i mezzi militari nel vano tentativo di sottrarsi alla cattura.
All’interno dell’auto, i Carabinieri hanno rinvenuto tre passamontagna, un guanto in lattice e vari indumenti utilizzati dagli stessi per camuffarsi nel corso della rapina. Fondamentale, dopo la commissione dell’evento delittuoso, è risultata la cooperazione fra Centrali Operative di Polizia e Carabinieri.
La Sala Operativa della Questura di Brindisi ha segnalato tempestivamente l’evento alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri che ha attivato le pattuglie dell’Arma sul territorio. Le ricerche finalizzate a recuperare l’intero bottino e le armi utilizzate sono tuttora in corso. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati nella casa circondariale di Brindisi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Determinante durante le fasi cruciali dell’inseguimento e della cattura dei malviventi è stato l’apporto fornito dalle A.P.I. (Aliquote di Primo Intervento) che fanno perno sulla struttura territoriale dell’Arma. Si tratta di personale proveniente dai Nuclei Radiomobili che svolge uno specifico corso addestrativo di formazione della durata di 4 settimane, direttamente coordinato dagli istruttori del G.I.S. Carabinieri. Il corso prevede specifiche nozioni di combattimento in ambiente urbano oltre all’addestramento al tiro statico e dinamico con dotazioni d’armamento specifico.
Le A.P.I. sono idonee a fronteggiare con rapidità e risolutezza minacce impegnative ed improvvise anche di natura terroristica, scopo per cui sono state create. Permanentemente schierate in 16 capoluoghi di provincia in ambito nazionale, oltre che nei due Reparti dei Cacciatori di Calabria e Sardegna, sono poste sotto il Comando del locale Comandante Provinciale dei Carabinieri.