di Lucia Pezzuto per il7 Magazine
Ospedale Perrino di Brindisi, si guasta il processatore nell’Unità Operativa Complessa di Anatomia Patologica, centinaia di esami diagnostici da rifare, la direzione generale avvia una verifica interna. Il risultato di centinaia di esami diagnostici eseguiti nell’UOC di Anatomia Patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi potrebbe essere stato compromesso da un guasto dal processatore adibito all’allestimento di preparati istologici. Gli esami compromessi sono quelli eseguiti nel periodo tra l’8 e il 18 agosto. A darne comunicazione è stato lo stesso Direttore Medico ad interim Montanile che con una nota ha informato lo scorso 2 settembre i direttori dei reparti di Urologia, Pediatria, Ematologia, Chirurgia Plastica, Chirurgia Generale, Chirurgia Senologica, Senologia Ospedaliera, Gastroenterologia, Dermatologia, Geriatria, Neurochirurgia, Oncologia, Medicina Interna, Ortopedia e Traumatologia , ed infine anche Otorinolaringoiatria. Lo stesso Montanile scrive che : “alcuni preparati istologici potrebbero aver subito artefatti o danneggiamenti”.
I campioni in oggetto sottoposti ad esame sono parecchi ed in particolare ve ne sono alcuni particolarmente importanti come quelli che fanno capo a pazienti del reparto di Chirurgia Senologica , ben dieci, o Senologia Ospedaliera, ben quarantotto, per non tralasciare quelli di Oncologia. Le diagnosi, inoltre, vengono spesso elaborate anche su esami irripetibili, campioni non più recuperabili. Ora, va da sé che quanto accaduto sta preoccupando medici e pazienti, i più fortunati dei quali potranno rifare l’esame se gli specialisti lo richiederanno. Nel frattempo la direzione generale della Asl di Brindisi è intervenuta a voler chiarire la situazione. “Il direttore di Anatomia Patologica dell’ospedale, Marcello Pellegrino- si legge in una nota- ha informato la direzione generale della Asl, già nei giorni scorsi, di un problema tecnico sorto in laboratorio per un imprevedibile guasto dello strumento. Pellegrino afferma che “nonostante alcuni limiti legati al guasto si è provveduto a formulare le diagnosi segnalando comunque l’accaduto”. Riguardo poi all’affermazione che “i tessuti non sarebbero più presenti”, si precisa che l’unità operativa di Anatomia Patologica custodisce per decenni i preparati istologici (vetrini e blocchetti), i quali costituiscono una traccia indelebile di quanto evidenziato in diagnosi, tutto in modo tracciabile. Appare doveroso rasserenare tutti i pazienti che si è cercato di formulare la migliore diagnosi con il massimo sforzo possibile”.
Ma la vicenda non si chiude qui. Molte pazienti, soprattutto del Reparto di Senologia sono state richiamate e ripetere gli esami eseguiti lo scorso mese. “C’è stato un guasto al macchinario- ha spiegato il direttore generale della Asl di Brindisi, Flavio Roseto- questo problema ha reso più difficile la diagnosi . Questo è quanto ci risulta dalle dichiarazioni del primario. Ora ogni medico fa le sue valutazioni e può chiedere di ripetere l’esame là dove non è convinto”.
Nel frattempo, come assicurato dal direttore dell’UOC di Anatomia Patologica, Marcello Pellegrino, il processatore è stato riparato e le attività ordinarie sono state ripristinate. “In ogni caso il macchinario è oggetto di approfondimento- ha detto il direttore generale Roseto- ma va detto anche che quando si verificano situazioni simili ci sono delle procedure di emergenza che il clinico deve adottare. Intanto è stata avviata una verifica interna su quanto accaduto al fine di conoscere con precisione ogni dettaglio”. La direzione generale, quindi, non sottovaluta la situazione ed ora ha avviato una procedura di verifica. Inoltre il direttore generale ha anche precisato che gli esami che andranno ad essere ripetuti non costituiranno dei costi aggiuntivi: “Di certo non incideranno sui numeri del bilancio. Al limite ci sarà un dispendio di tempo. Per un esame di Anatomia Patologica quello che è determinate è il fattore umano, il medico è quello che esamina i campioni e legge la diagnosi”. Ma a voler fare chiarezza non è solo la direzione generale della Asl di Brindisi , a chiedere chiarificazione è anche la Regione Puglia attraverso l’assessore regionale alla Salute , Rocco Palese, che informato dell’accaduto ha chiesto delucidazioni. “ Abbiamo chiesto chiarimenti subito alla Asl di Brindisi- dice l’assessore Palese- i responsabili smentiscono che i campioni siano andati perduti ma in ogni caso abbiamo anche sollecitato la Asl di Brindisi a verificare e informarci tempestivamente su eventuali conseguenze”. La situazione è tutt’altro che semplice ed ha creato nuove tensioni tra i medici già sul piede di guerra.
E’ delle ultime ore la dichiarazione dello stato di agitazione da parte dei sindacati che descrivono un clima “insostenibile” all’interno del nosocomio brindisino. In particolare si fa riferimento alle difficoltà organizzative e alla mancanza di dialogo con la parte datoriale aziendale. “Registriamo che nella nota protocollo n. 69279 del 31/08/2022 si fa riferimento alla riorganizzazione dell’UOC di Chirurgia Plastica e UOC Centro Ustioni “prevedendo due pronte disponibilità pomeridiane”: tale provvedimento non solo è anticontrattuale, ma non è scaturito dalla regolare discussione sui tavoli di contrattazione aziendale- dicono.
Lo stesso atteggiamento è stato riscontrato nella ristrutturazione del reparto di Chirurgia Senologica e trasferimento di alcuni dirigenti medici presso strutture territoriali: nessuna convocazione, nessuna discussione, solo il fatto compiuto. A questo si sommano gli ordini di servizio selvaggi distribuiti a pioggia senza alcuna programmazione, nelle more di far fronte alla emergenza dei Pronto Soccorso, che hanno coinvolto ogni sorta di medico, senza criterio e senza alcuna forma di dialogo preventivo. Da ultimo, una convocazione per soli medici di fronte alla direzione generale, “da ritenersi obbligatoria” per tutti i medici dei reparti destinatari. A seguito di queste evenienze macroscopiche e di tanti altri avvenimenti meno eclatanti”.
Le organizzazioni hanno così dichiarato lo stato di agitazione aziendale e chiesto la formale attivazione, nei tempi previsti dalla legge, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie. “Mi dispiace- dice Palese- i medici stanno compiendo uno sforzo eccezionale che segue un lungo periodo di pandemia in cui hanno dato il massimo. In questo contesto stiamo cercando di compensare la mancanza di organico richiamando i medici in pensione visto che gli strumenti ce lo consentono. Siamo tutt’ora in emergenza ed abbiamo bisogno di strumenti straordinari per intervenire non solo nel Pronto Soccorso ma anche in tutti gli altri reparti in difficoltà”.