
Ezio Di Levrano, l’autista brindisino 54enne accusato del femminicidio della moglie Ana Cristina Duarte Correia, 38 anni, brasiliana, si è avvalso della facoltà di non rispondere: arrivato questa mattina intorno alle 11 al Tribunale di Pesaro accompagnato dalla Polizia Penitenziaria per l’interrogatorio di garanzia, ha scelto di non rispondere alle domande del Giudice per le indagini preliminari e di non rilasciare alcuna dichiarazione.
Il magistrato ha convalidato l’arresto e ha poi applicato la misura della custodia cautelare in carcere, sussistendo le esigenze cautelari e i gravi indizi di colpevolezza.
Stando a quanto ricostruito sino ad ora, l’uomo avrebbe ucciso la moglie la notte tra il 6 e il 7 settembre nella loro casa coniugale di Colli al Metauro, in località Saltara (provincia di Pesaro), alla presenza dei tre figli minori della coppia, due maschi di 14 e 6 anni e una ragazzina di 12: sarebbe stato il 14enne a mettere in salvo gli altri due, spingendoli ad abbandonare l’abitazione famigliare per rifugiarsi presso una vicina. Di Levrano, già noto alle forze dell’ordine per reati legati al traffico di stupefacenti, dopo aver accoltellato con cinque o sei fendenti la moglie, ha poi abbandonato la scena del crimine per rifugiarsi in campagna, laddove è stato rintracciato a poche ore dal delitto.
L’uomo lunedì 2 settembre aveva denunciato ai Carabinieri la scomparsa della moglie, accusandola di essere andata via da casa e di avere abbandonato la famiglia. Rintracciata dai militari, la donna aveva confidato anni di abusi e violenze, ma aveva preferito non denunciare immediatamente il marito. Tuttavia, proprio su segnalazione dei Carabinieri, era partita la procedura cosiddetta “Codice Rosso”, che prevede un percorso d’indagine più veloce per le vittime di violenza. Qualcosa è però andato storto, visto che Duarte Correia è rientrata nella casa coniugale, con ogni probabilità prima di essere nuovamente ascoltata dal pubblico ministero o dalla polizia giudiziaria, e lì ha trovato ad attenderla la furia del marito. All’arrivo dei soccorsi, la donna era ancora viva: nel tentativo disperato di salvarla, è stata trasportata in elicottero all’ospedale Torrette di Ancona, dove è deceduta poco dopo l’arrivo in Pronto Soccorso.
I figli della coppia, affidati per un giorno ai nonni paterni, si trovano adesso in una struttura di accoglienza: secondo le indiscrezioni trapelate, i primi due sarebbero già stati ascoltati in modalità protetta dal PM procedente.
Marina Poci
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