
Si è celebrata oggi, 15 aprile, davanti alla Corte d’Assise di Brindisi (presidente Maurizio Saso, a latere Adriano Zullo), l’udienza del processo a carico di Alberto Villani, il 49enne di San Michele Salentino accusato di aver ucciso la madre 71enne Cosima D’Amato e di averla bruciata nella sua villetta alla periferia di San Michele Salentino. Hanno testimoniato i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, che effettuarono le indagini. Dalle intercettazioni ambientali e skype effettuate durante i colloqui con i familiari, gli investigatori hanno potuto appurare che solo una figlia di Villani continua ad avere rapporti con il padre e ad andarlo a trovare regolarmente, anche ora che è detenuto nel carcere di Bari.
Dalle conversazioni intercettate non sarebbero emersi ulteriori elementi di colpevolezza a carico dell’imputato ma comunque la conferma della sua collocazione nella casa al momento del delitto.
Altri riscontri alle teorie accusatorie dei pm Alfredo Manca e Giovanni Marino arriverebbero dai rilievi effettuati sul gps dell’auto della vittima, alla cui guida nelle ore precedenti all’omicidio, si pose Villani.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 10 giugno.
La sentenza dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.