di Stefania Franciosa per IL7 Magazine
Provo delusione e tanta amarezza”. Corradino Minniti, dopo un paio di settimane dall’aggressione sul posto di lavoro, ancora non si dà pace e non riesce a dare una spiegazione ad una violenza che definisce del tutto gratuita. Due pugni sferrati in pieno volto mentre era in turno, come addetto alle vendite, presso il Reparto di Elettricità ed Idraulica del centro commerciale Leroy Merlin di Mesagne; una prognosi di dieci giorni per le contusioni riportate mentre svolgeva le normali attività di impiegato nell’azienda di bricolage dove lavora da qualche anno. “Non riesco a capire perché quei clienti abbiano iniziato ad urlare nel corridoio. Cercavano il metraggio di una matassa di cavo elettrico, ho cercato di spiegare loro, mentre ero impegnato con altri clienti, che era indicato sul prodotto e sul cartello, ma, evidentemente era gente predisposta alla maleducazione e alla violenza – ci racconta Minniti – Ricordo solo che, dopo ripetute offese e minacce, due uomini mi hanno lanciato il cavo da cento metri sul viso e che, subito dopo, mi hanno colpito con due pugni facendomi cadere per terra. Mentre i colleghi venivano a soccorrermi, i due energumeni sono fuggiti via”.
Corradino Minniti vive a Taranto, ha quarantasette anni, è sposato, è padre di un bambino di nove anni, da venticinque anni lavora nella grande distribuzione, seppure con aziende diverse; ci spiega che mai si era verificato un episodio del genere. “A dire il vero, neanche fuori dall’attività lavorativa. Sono un uomo pacifico, non cerco lo scontro e mai lo avrei fatto sul posto di lavoro. Ogni giorno percorro più di cento chilometri, faccio tanti sacrifici per portare, onestamente, lo stipendio a casa ed amo il mio lavoro dove una componente importante è, sicuramente, la gentilezza e la cortesia verso il cliente. Mai avuto problemi, sino a quella maledetta domenica mattina. Erano circa le dieci e mezza, avrei dovuto finire il turno alle quindici e raggiungere la mia famiglia a Taranto per trascorrere il resto della giornata festiva con mia moglie e mio figlio, ma qualcun altro ha deciso per me e mi sono ritrovato, mio malgrado, a trascorrerla nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Perrino di Brindisi, trasportato con un’ambulanza del 118”.
Intanto proseguono le indagini tese a risalire agli autori dell’aggressione. Al vaglio degli inquirenti le immagini del sistema di videosorveglianza di cui il negozio è dotato nonché le testimonianze di chi ha assistito alla scena. A quell’ora il centro commerciale era gremito di gente ma, a quanto pare, ciò non avrebbe fatto desistere i due uomini autori della violenza.
Increduli i colleghi di Minniti che, dai primi momenti dopo l’aggressione, si sono dimostrati solidali all’uomo consapevoli che sarebbe potuto capitare anche a loro.
Vicinanza è stata espressa anche dalla Fisascat Cisl di Taranto a Minniti, che, fra l’altro, è componente del Direttivo territoriale della stessa Federazione di categoria. “Condanniamo fermamente ogni genere di violenza che, soprattutto quando si manifesta in forma gratuita, possiede gli stessi caratteri di istinto animalesco che connotano chiaramente chi la esercita” ha fatto sapere il Segretario territoriale Luigi Spinzi.
“Sono fiducioso. Mi auguro che quei volti, presto, abbiano un nome” ha concluso Corradino Minniti.