Pirateria audiovisiva, 4 denunce: la Procura di Lecce smantella rete di oltre 2mila utenti

La Guardia di Finanza di Lecce ha concluso una vasta operazione contro la pirateria audiovisiva digitale nei confronti di una rete organizzata che trasmetteva illegalmente contenuti di piattaforme come Sky, Netflix, Dazn e Mediaset Premium tramite sistemi di IPTV illegale, noti anche come “pezzotto”.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sono state supportate dagli specialisti in Computer Forensics Data Analysis e hanno portato al sequestro di beni immobili, autovetture (tra cui un’auto d’epoca) e 60.000 euro in contanti, ritenuti riconducibili al principale indagato.
Quest’ultimo, insieme ad altri tre soggetti residenti nella provincia di Lecce, è stato denunciato per violazione del diritto d’autore e autoriciclaggio.
Nel corso delle attività investigative, che hanno incluso perquisizioni e accertamenti bancari, è stata individuata nel capoluogo salentino la centrale di smistamento del segnale pirata, con oltre 2.000 utenti individuati e verbalizzati per aver usufruito dei servizi illegali. Le somme versate dagli abbonati, generalmente intorno ai 10 euro mensili, sono state tracciate grazie all’utilizzo di ricariche effettuate su carte prepagate e sistemi di pagamento digitali (Postepay, PayPal, Revolut, N26), riconducibili agli organizzatori.
Nel complesso, si stima un volume di proventi illeciti superiore a 500.000 euro, reinvestiti in beni mobili e immobili. A ricevere le sanzioni amministrative – in molti casi aggravate dalla reiterazione – sono stati 2.282 soggetti dislocati in 80 province italiane, individuati grazie alle informazioni acquisite durante il procedimento penale, autorizzate per finalità amministrative dalla Procura salentina.
L’attività si è svolta in sinergia con il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma, permettendo l’estensione degli accertamenti su scala nazionale.