Nella mattinata di ieri – nei quartieri di Sant’Elia e Bozzano – è stata attuata un’azione coordinata di controllo del territorio che ha visto l’impiego di diversi equipaggi della Squadra Mobile, Volanti della Questura e Unità Cinofile Antidroga del locale Ufficio di Polizia di Frontiera.
Proprio nel quartiere Sant’Elia, alcuni locali di una palazzina sono stati sottoposti a perquisizione e nelle pertinenze comuni dell’immobile, dagli operatori della Squadra Mobile sono state rinvenute ben 5 pistole semiautomatiche e relative munizioni di vario calibro.
Immediato l’intervento della Polizia Scientifica per la repertazione delle armi e delle cartucce rinvenute che, dopo il sopralluogo, sono state sottoposte a sequestro dagli investigatori, seppur al momento a carico di ignoti.
Solo eventuali accertamenti tecnici di Polizia Scientifica potranno stabilire se le armi sequestrate abbiano trovato impiego in qualche azione delittuosa.
Nel corso dei controlli, poi, in un’abitazione di una palazzina popolare, piano rialzato, gli investigatori hanno individuato:
• all’interno della cucina, dentro la lavastoviglie, 2 bilancini elettronici di precisione, numerose bustine di cellophane trasparenti, alcune delle quali recanti apparenti tracce di stupefacenti;
• all’interno di un ripostiglio e precisamente dentro una padella, altre buste di cellophane trasparente: una con all’interno 32 grammi circa di marijuana; un’altra con 22 grammi di medesima sostanza; altra ancora con un pezzetto di hashish di circa mezzo grammo. Nella stessa padella vi era poi un fazzolettino di carta bianco in cui erano avvolti 4 pezzi di hashish del peso di circa 7 grammi; ero altresì presenti buste trasparenti con clip a pressione verosimilmente utilizzate per la ripartizione in dosi della droga ed un altro bilancino elettronico di precisione.
La donna che ha in uso l’appartamento, Margherita Errico, brindisina classe 1977, è stata tratta in arresto. Nei frangenti antecedenti al suo accompagnamento, la donna ha consegnato agli investigatori 3 sigarette del tipo “spinello”, anch’esse, quindi, debitamente sottoposte a sequestro.
Dopo la redazione dei necessari atti di polizia giudiziaria ed il rituale avviso al P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, la donna veniva tradotta in Istituto Penitenziario per ivi essere mantenuta a disposizione della procedente Autorità Giudiziaria inquirente.