Presentato il progetto di un deposito costiero di Lng. Rossi: “No a Costa Morena Est”

Brindisi – La società Edison ha presentato il progetto di un deposito costiero di gas naturale liquefatto, nel corso di un tavolo tecnico che si è svolto presso la sede di Brindisi dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale.
Il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, ha espresso perplessità sulla localizzazione dell’opera: “Il tema non è il deposito costiero di Gnl – ha detto – combustibile che nel futuro ha aspetti green di sostenibilità ambientale rispetto a quelli che vengono utilizzati sia per mare che per terra, il tema è la localizzazione dell’impianto. Abbiamo fatto presente che Costa Morena Est in questo caso ha uno sporgente di 500 metri che verrebbe sostanzialmente occupato del tutto da questo progetto. C’è poi una interferenza importante con il raccordo ferroviario, quelle zone è una delle pochissime infrastrutturate con il raccordo ferroviario e parliamo di un investimento di circa 60 milioni di euro, e poi c’è il tema della zona franca doganale. A fronte di ciò abbiamo un impianto che ha la sua validità, ma a regime offre 30 posti di lavoro. Le potenzialità di quell’area sono superiori. Ho invitato i dirigenti di Edison a individuare una nuova localizzazione. Potrebbe essere Capobianco”.
Era presente anche il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Ugo Patroni Griffi: “Sono basito – ha detto – è la prima volta dalla mia presidenza che i presenti hanno detto all’unanimità che il progetto si deve fare, si deve fare a Brindisi e non è possibile perdere questa opportunità. L’investimento deve essere compatibile con i traffici esistenti. Dev’essere una economia addizionale”.
Sul tema è intervenuto anche il parlamentare di Forza Italia Mauro D’Attis che ha dichiarato: “Ho partecipato all’incontro odierno ed è stato ben chiaro che il progetto Edison per realizzare un terminale di LNG nel porto di Brindisi ha un rilievo nazionale ed è sponsorizzato dal governo, anche sulla base di quanto affermato da chi lo rappresentava all’incontro. Premesso che Brindisi ha bisogno di occupare produttivamente tutte le banchine esistenti e il suo retroporto e che è necessario avviare alla realizzazione le ulteriori opere infrastrutturali senza preclusioni ideologiche, è opportuno che Brindisi non sia trattata a seconda delle convenienze regionali o nazionali. Se è vero che c’è interesse del governo su questo insediamento di gas, deve essere anche necessario che il territorio abbia la sua contropartita. Del Contratto istituzionale di sviluppo non si hanno tracce concrete negli atti del Governo o del Parlamento (da non confondere con i comunicati stampa). Brindisi non è stata volutamente inserita dal Governo nel progetto pilota finanziato dalla Commissione europea sulla strategia del Just Transition Fund”.
Secondo D’Attis, il progetto Edison non può essere estraneo a questa visione completa “sulla quale il Governo nazionale deve dire cosa fa, più che cosa pensa. Soprattutto se iniziative come queste utilizzeranno risorse pubbliche, a cominciare da quelle del Recovery plan”.



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