Insieme a tre complici rapinò un giovane del borsello immobilizzandolo per il collo, ed esplodendo anche un colpo di pistola contro la vittima che riuscì a fuggire, senza riuscire invece a portargli via l’auto, una Mini John Cooper: questa mattina all’alba i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 23enne Claudio Rillo. Le accuse sono di rapina in concorso e detenzione e porto illegale di arma da fuoco.
L’episodio avvenne il 28 ottobre dello scorso anno. L’arrestato è uno degli esponenti di una delle fazioni di giovani malavitosi brindisini costituita tra gli altri da Michael Maggi e Antonio Lagatta contrapposta a quella riconducibile ad Antonio Borromeo, Antimo Libardo ed altri, che si sono affrontate per il predominio della città nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2017.
Brindisi in quel periodo è stata teatro di numerosi episodi criminali e attentati, commessi anche con l’uso di un kalashnikov e con armi comuni da sparo.
Claudio Rillo era stato già arrestato in quel periodo in un appartamento del centro storico perché coinvolto in una serie di gravi episodi criminali.
Le ulteriori indagini dei carabinieri hanno consentito di identificarlo come uno degli autori della rapina ai danni del giovane automobilista. In quell’occasione la vittima era riuscita a liberarsi dalla morsa di Rillo che gli aveva afferrato il collo con il braccio, e lo aveva colpito nonostante lo tenesse bloccato, riuscendo a fuggire e trovare rifugio in un locale pubblico vicino.
Uno dei banditi esplose contro di lui un colpo di pistola, senza per fortuna ferirlo. La banda poi fuggì a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta, la stessa vettura utilizzata per compiere, il 6 novembre successivo, la rapina ai danni del portavalori Cosmopol.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del giovane brindisino è stata richiesta dal pm Simona Rizzo ed emessa dal gip Vittorio Testi. Il provvedimento è stato notificato al giovane nella casa circondariale di Brindisi dove era già detenuto.