La certezza di essere sulla pista giusta si è avuta quando, dentro un muretto attiguo all’abitazione di Luigi Blasi, i poliziotti della Squadra mobile hanno trovato una busta di plastica con i gioielli che recavano ancora la targhetta della gioielleria assaltata la sera prima a Lecce. A quel punto agli investigatori mancava il secondo tassello, l’uomo che insieme a Blasi (peraltro già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno) aveva assaltato la gioielleria nel centro di Lecce.
Poche ore dopo, anche il secondo soggetto è stato individuato e accompagnato negli uffici della questura di Brindisi: si tratta del ventitreenne Oronzo Ligorio, originario di Mesagne, ma domiciliato a Brindisi. Anche nei suoi confronti gli indizi di colpevolezza sembrano essere inoppugnabili.
Nei confronti dei due sono stati adottati provvedimenti di fermo che poi si sono stati trasformati in ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguiti dagli stessi agenti della Squadra mobile di Brindisi e Lecce. La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.