Realizzavano monete false e le vendevano via Telegram: quattro arresti

Dal sequestro di 668 monete da 2 euro false, avvenuto due anni faba Montegiorgio, in provincia di Fermo, alla scoperta di una vera e propria zecca clandestina nel pieno centro cittadino di Massafra: un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone della provincia di Taranto è stata eseguita questa mattina, 1 dicembre, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta dai carabinieri del Comando Antisofisticazione Monetaria supportato dai militari del Comando Provinciale di Taranto.
Le ipotesi di reato, per le quali una persona è stata sottoposta alla custodia in carcere e le altre tre ai domiciliari, sono associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione e distribuzione di monete false e riciclaggio realizzato su canali online attraverso l’uso di criptovalute.
Gli indagati sono complessivamente dodici tra le province di Taranto, Milano, Roma, Torino, La Spezia, Pordenone e Trapani.
Alle indagini hanno collaborato anche i Cnac (Coin national analysis centre) della Zecca dello Stato, che hanno eseguito analisi tecniche volte a verificare la “genuinità” delle monete.
Le monete venivano vendute su un canale appositamente creato sul social network Telegram, da un “vendor” il quale, dietro il nickname Gymmay, con vettori postali privati spediva agli acquirenti le monete contraffatte, ricevendo il corrispettivo, corrispondente al 50% del valore nominale, in bitcoin (cioè valuta virtuale).
In tutto, sono state scoperte e ricondotte all’associazione a delinquere del tarantino 60 spedizioni di monete false in Italia e all’estero (Svizzera e Francia) per un totale di circa 90.780 Kg, ovvero 102mila monete da 2 euro.
L’attività criminale si basava sulle spiccate capacità tecnico-metallurgiche di due dei soci, impiegati nell’indotto metallurgico locale, e sulle notevoli conoscenze tecnico-telematiche degli altri due, capaci di rendere anonime le transazioni e di trasformare le criptovalute, ricevute in pagamento, in moneta corrente.
Del gruppo facevano parte anche altri due soggetti, di Gubbio e Guidonia Montecelio, i quali, utilizzando i rispettivi nickname Hey1SIDE e HeyCLEOPATRA, sempre su Telegram, effettuavano lo stesso tipo di operazioni di scambio tra monete false e criptovalute, ma non in prima persona, piuttosto avvalendosi di un intermediario, in gergo denominato escrow. Questa persona, identificata in @Saulgoodmanreal, operante in Ginosa Marina, si è reso garante di operazioni di compravendita per oltre 1 milione di euro, realizzando un compenso oscillante tra il 2% e il 4% rispetto all’ammontare della transazione. Nei suoi confronti è stato eseguito, oltre alla misura restrittiva della libertà personale, un decreto di sequestro preventivo a fini di confisca di criptovalute riconducibili al profitto del reato di riciclaggio fino all’importo di bitcoin 2,19588495, corrispondente alla somma di euro 74.819,29.
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