Stesso titolo e stessa grafica: la pagina “Pentiti brindisini” è ricomparsa sulla piattaforma di TikTok quasi a voler sfidare la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce che, attraverso la Polizia Postale, aveva oscurato quella precedente.
Tre i post attualmente presenti: i due servizi sull’argomento a firma di Gianmarco Di Napoli, direttore de Il7 Magazine e Senza Colonne News, andati in onda nel tg di Antenna Sud, e lo screenshot del titolo del Nuovo Quotidiano di Puglia che annuncia la chiusura della pagina da parte della DDA, con il sottofondo della sigla del TG1. Non ci sono foto e nomi di collaboratori di giustizia e presunti confidenti, nonché i documenti, che apparivano sulla pagina precedente e che avevano fatto scattare l’oscuramento della prima pagina e che, con ogni probabilità, porterà al blocco anche di questa. Nel frattempo le indagini proseguono sui contenuti della prima, coordinate dal procuratore aggiunto della DDA di Lecce Alberto Santacatterina, soprattutto per identificare l’autore e l’eventuale regista di quello che sembra un piano destabilizzante contro i collaboratori di giustizia.
Il reato per cui si procede è di minacce aggravate dal metodo mafioso e dall’agevolazione dell’associazione mafiosa. Ma le denunce che stanno arrivando da parte di alcune delle persone inserite nella gogna della pagina, aprono spazi di indagine anche per i reati di diffamazione e calunnia, nonché sulla violazione della Legge sulla Privacy.
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