Rubò farmaci in ospedale ma il licenziamento scatta con 4 giorni di ritardo: reintegrato dai giudici

Il dipendente che rubava i farmaci nell’ospedale “Perrino” di Brindisi non potrò essere licenziato e, anzi, gli saranno pagati gli stipendi arretrati con i relativi interessi: la Sanitaservice, società in house della Asl di Brindisi, ha licenziato con quattro giorni di ritardo rispetto ai termini previsti il dipendente infedele.
Così, pur essendo provato che il dipendente ha rubato i farmaci, il Tribunale di Brindisi ha dovuto accogliere il ricorso della difesa. E c’è il rischio che per altri due casi analoghi ci sia identica sentenza.
La Sanitaservice è stata ritenuta soccombente: non solo dovrà riassumere il lavoratore che come gli altri era stato licenziato in tronco, ma dovrà anche pagargli un risarcimento del danno per gli stipendi che non gli sono stati versati dal 29 dicembre 2016 (la data del licenziamento) fino al momento del reintegro, oltre ai contributi previdenziali e assistenziali.
La Sanitaservice dovrà anche pagare le spese processuali: 1.500 euro. Il provvedimento non è definitivo, ma potrà essere impugnato dalla società partecipata (dalla Asl che nei processi penali si è costituita parte civile).
Gli arresti, clamorosi, erano scattati nell’ottobre 2016. L’azienda avrebbe dovuto provvedere al licenziamento entro il 25 dicembre ma il provvedimento è scattato solo il 29 dicembre, fuori tempo massimo.
Così mentre il dipendente sarà processato per peculato davanti al Tribunale penale, quello del Lavoro gli consente di tornare all’ospedale Perrino. Con il beneficio degli stipendi arretrati da novembre, cioè otto mesi di paga senza aver neanche lavorato.