Saranno la Capitaneria di Porto di Brindisi e la Polizia locale, per le rispettive competenze, a valutare se esistono profili di irregolarità nel comportamento dei titolari di un noto stabilimento balneare sulla litoranea nord i cui dipendenti sono stati filmati mentre trasferivano con una benna diversi quintali di sabbia da un arenile pubblico comunale all’interno della spiaggia privata.
Il video è stato pubblicato sulla sua pagina Facebook dal direttore di Senza Colonne e de il7 Magazine, Gianmarco Di Napoli, che alle 8 di questa mattina, quando ancora la spiaggia comunale era deserta, ha filmato il mezzo cingolato del lido privato mentre trasferita con oltre una decina di viaggi la sabbia dall’area della spiaggia pubblica a quella (attigua) dello stabilimento privato. Successivamente il conducente del mezzo ha provveduto a effettuare una manovra con la quale sembrava voler cancellare le tracce dell’attività svolta.
Il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, chiamato in causa nel post da Di Napoli ha prima commentato “Grazie per la segnalazione, il fatto è gravissimo e verrà denunciato in procura”. Poi ha chiesto informalmente copia del video a Di Napoli e ha provveduto a girarlo per le rispettive competenze al comandante della Capitaneria di Porto, Fabrizio Coke e al comandante della Polizia locale, Tonio Orefice.
Anche il titolare dello stabilimento ha ritenuto di dover intervenire nei commenti del post pubblicato da Di Napoli, rivelando così che la spiaggia in questione è l’Oktagona, in zona Punta Penne. Questo il contenuto integrale del post dell’imprenditore Tommaso Moccia: “Gentilissimo Direttore, in riferimento a questo post, preciso quanto segue: l’intervento effettuato dal cingolato gommato, rappresentato nel video, è ascrivibile unicamente a ragioni di urgenza, conseguenti alle avversità meteorologiche degli ultimi giorni. Infatti, la mareggiata che ha imperversato sul litorale ha spinto sull’arenile rifiuti di ogni genere che il titolare dello stabilimento balneare in questione , anche al fine della tutela della pubblica sicurezza, ha ritenuto di eliminare, anche dal suolo pubblico , così stabilizzando , mediante il mezzo meccanico, la battigia e la spiaggia, ripristinandone la possibilità di usufruirne in piena sicurezza per gli avventori della spiaggia libera e di quella privata. Come ben saprà , gli adempimenti in questione scaturiscono dall’esercizio e dalla contestuale ottemperanza alla concessione demaniale che obbliga a svolgere attività manutentive, anche nelle fasce laterali allo stabilimento balneare per un’estensione di 20 metri. Tanto le avremmo potuto direttamente rappresentare, se avessimo avuto la possibilità di visionare il video prima della relativa pubblicazione. Preciso, pertanto, che alcun “furto di sabbia”è stato perpetrato e che la condotta del gestore è stata ispirata unicamente dalla volontà di ossequiare con scrupolo i precetti di legge e regolamentali”.
Sarà interessante verificare quale tipo di manutenzione prevede che in una spiaggia pubblica, piuttosto che intervenire in loco appianando eventuali irregolarità per “ripristinarne la sicurezza”, viene consentito a un operaio e alla sua benna di prelevarne quintali di sabbia e di trasferirla all’interno di un altro stabilimento, guardacaso quello privato del quale è dipendente.
E sarà interessante verificare chi abbia stabilito quanta sabbia dovesse essere rimossa per “attività manutentive”, con quali criteri sia stata spostata e chi sia eventualmente responsabile delle conseguenze di questo smottamento.
Inoltre sarà interessante stabilire se la sabbia possa essere prelevata da un arenile pubblico per essere riposizionata in uno privato.
A tutte queste domande risponderanno gli eventuali accertamenti di polizia giudiziaria annunciati dal sindaco Riccardo Rossi.