
Nella tarda mattinata di oggi, il Tribunale di Lecce ha emesso la sentenza relativa al processo scaturito dall’operazione “The Wolf”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e dai Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni. Ventidue persone sono state condannate per reati connessi all’associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione, ricettazione, danneggiamento e autoriciclaggio. Tutti i reati contestati sono stati aggravati dal metodo mafioso.
Le condanne
Gli imputati hanno ricevuto le seguenti pene:
• Gianluca Lamendola: 20 anni di reclusione
• Pietro Aprile: 2 anni di reclusione e 4.000 euro di multa
• Luca Balducci: 8 anni di reclusione
• Roberto Calò: 13 anni e 6 mesi di reclusione
• Rosario Cantanna: 11 anni e 10 mesi di reclusione
• Angelo Potenzo Cardone: 12 anni e 6 mesi di reclusione
• Pancrazio Carrino: 13 anni e 4 mesi di reclusione
• Maurizio D’Apolito: 9 anni e 10 mesi di reclusione
• Francesco Ciciriello: 1 anno di reclusione
• Adriano De Iaco: 20 anni di reclusione
• Alessandro Elia: 10 anni di reclusione
• Domenico Fanizza: 20 anni di reclusione
• Cosimo Lamendola: 20 anni di reclusione
• Palmiro Pancrazio Lacatena: 5 anni di reclusione e 20.000 euro di multa
• Giulio Salamini: 5 anni di reclusione e 30.000 euro di multa
• Vincenzo Schiavone: 5 anni di reclusione e 30.000 euro di multa
• Francesco Turrisi: 10 anni di reclusione
• Domenico Urgese: 3 anni e 2 mesi di reclusione e 3.000 euro di multa
• Noel Vergine: 11 anni di reclusione
La cattura di Gianluca Lamendola
Gli imputati erano stati arrestati il 18 luglio 2023, quando il G.I.P. del Tribunale di Lecce emise un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Tuttavia, Gianluca Lamendola riuscì a sottrarsi all’arresto, divenendo latitante. Dopo mesi di indagini, il 18 novembre 2023, fu individuato a Correggio (RE) in un’operazione congiunta tra i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi e quelli di Reggio Emilia. L’operazione, di natura militare, ha portato alla sua cattura dopo il blocco dell’intero complesso residenziale in cui si nascondeva.
Confisca dei beni e il cavallo “Hielke”
Tra i beni confiscati a Gianluca Lamendola figura un cavallo frisone di 23 anni, “Hielke”, utilizzato dal boss per spostarsi nella sua masseria e incontrare i sodali. L’animale è stato affidato all’Arma dei Carabinieri e trasferito alla Riserva Naturale Statale “Murge Orientali” a Martina Franca. Il cavallo verrà impiegato in attività educative per diffondere la cultura della legalità tra le scolaresche in visita.
Le indagini e l’ascesa criminale del clan Lamendola
L’indagine ha preso il via dal tentato omicidio di un sorvegliato speciale avvenuto il 5 luglio 2020 a Latiano. La vittima scampò per un soffio a una raffica di colpi calibro 9. Le investigazioni hanno svelato un’organizzazione criminale guidata da Gianluca Lamendola, nipote di Carlo Cantanna, già condannato all’ergastolo. Il clan si è imposto con violenza attraverso estorsioni, pestaggi e sequestri di persona, generando una condizione di omertà tra i cittadini.
Il traffico di stupefacenti costituiva il principale business dell’organizzazione, generando ingenti profitti reinvestiti nelle attività del clan. La droga e il denaro venivano interrati nei terreni attorno alla masseria “Mascava”, principale base operativa del gruppo. Inoltre, il clan imponeva il pagamento di 500 euro mensili ad alcuni imprenditori locali in cambio di protezione.
Le indagini hanno portato all’arresto di numerosi affiliati in flagranza di reato e al sequestro di armi, tra cui fucili, pistole e armi da guerra, nonché ingenti quantitativi di droga. L’operazione “The Wolf” rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata, privando il clan delle sue risorse e restituendo alla collettività i beni illecitamente accumulati.