
Alle ultime elezioni amministrative era risultato il consigliere comunale più suffragato di Carovigno (562 preferenze): a Francesco Leoci, 40 anni, che aveva contribuito in maniera rilevante all’elezione del sindaco Massimo Lanzillotti con la lista Ripartiamo dal futuro, è toccata di diritto la presidenza del Consiglio comunale.
Oggi arriva per lui la conferma di un’inchiesta giudiziaria a suo carico: gli è stata notificato un avviso di conclusione delle indagini con l’accusa di aver attivato nel suo negozio di telefonia schede telefoniche intestate a cittadini extracomunitari in cambio di 40 euro.
L’atto firmato dal pm Simona Rizzzo gli è stato notificato dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni che avevano avviato indagini già nel luglio 2017.
Ora la difesa avrà accesso agli atti e la possibilità di chiedere che l’indagato sia interrogato dal pm. Quindi la procura successivamente chiederà l’eventuale rinvio a giudizio che sarà vagliato dal gip nell’udienza preliminare.
Leoci è accusato di concorso con Nicholas e Salvatore Lanzilotti di aver procurato a sé e ad altri un profitto, inducendo in errore le compagnie telefoniche Tim e Wind attribuendo a se stessi un falso nome».
Secondo quanto contestato, “Leoci in particolare” in qualità di titolare di un negozio con sede a Carovigno, “attivava varie schede intestate a ignari cittadini extracomunitari che poi provvedeva a consegnare a Nicholas Lanzillotti al costo di 40 euro ciascuna e a Salvatore Lanzillotti”, in data anteriore e prossima al primo settembre 2017.
I Lanzilotti sono entrambi agli arresti. L’inchiesta era nata da alcune intercettazioni telefoniche nell’ambito di un’indagine sullo spaccio di droga con la quale Leoci non ha nulla a che vedere.