La Procura di Brindisi su Gina Monaco: morta “verosimilmente per cause non imputabili ad altri”

Era nascosto nella fitta vegetazione, tra sterpaglie e arbusti, il corpo di Maria Luigia (“Gina”) Monaco, la 60enne di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, trovato questa mattina, 8 maggio, in contrada Tratturo Moretto, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione, dai Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni in collaborazione con il personale dell’ARIF Puglia (Agenzia per le Attività Irrigue e Forestali), nel corso di un rastrellamento svolto nell’ambito del piano di ricerca delle persone scomparse coordinato dalla Prefettura.
Sebbene sembrino esserci pochi dubbi sul fatto che si tratti della 60enne cegliese allontanatasi da casa il 6 aprile scorso, il Procuratore reggente della Repubblica di Brindisi Antonio Negro, con comprensibile cautela, in un comunicato stampa ha precisato che “Saranno svolti accertamenti onde chiarire definitivamente l’identità della donna e la causa della morte”.
La donna, “deceduta verosimilmente per cause non imputabili ad altri”, è stata ritrovata riversa per terra all’interno di un’area particolarmente impervia. I militari, dopo aver rinvenuto una ciocca di capelli, hanno intensificato le ricerche nell’area circostante, e così hanno trovato il corpo. Non è ancora stato reso noto se sarà disposta l’autopsia.
Il luogo del ritrovamento dista molto poco dall’abitazione dalla quale la donna si era allontanata poco prima di pranzo domenica 6 aprile ed è anche piuttosto vicino alla marmeria del compagno, che poche ore dopo ha sporto denuncia. Alcune telecamere di videosorveglianza avevano catturato l’immagine della signora Monaco a pochi passi da casa, mentre camminava a passo spedito su via Tratturo Moretto.
Nelle ricerche di Gina Monaco sono stati impegnati Vigili del Fuoco, ARIF, unità cinofile molecolari, Protezione Civile, Polizia Locale e i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni.
Marina Poci