Sensibile miglioramento per il trentenne mesagnese aggredito a Brindisi: trasferito in Neurochirurgia

Non è ancora del tutto fuori pericolo, ma è stato trasferito dal reparto di Rianimazione a quello di Neurochirurgia, segno di un sensibile e confortante miglioramento e del cauto ottimismo che circola tra i sanitari che lo hanno in cura: sono queste le condizioni del trentenne mesagnese Marco P., il muratore picchiato selvaggiamente nella notte tra sabato e domenica scorsi al culmine di una lite per futili motivi avvenuta in un locale brindisino nella zona del Teatro Verdi. La tac di controllo effettuata ieri aveva confermato il decorso postoperatorio regolare (dopo l’intervento effettuato per ridurre il trauma cranico riportato nell’aggressione) e, per quanto la prognosi resti riservata, i medici hanno ritenuto di poter interrompere le cure intensive per passare a una degenza ordinaria.
Fissata per domani mattina, 24 gennaio, dinnanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brindisi, l’udienza di convalida dell’arresto del presunto aggressore, un ventenne incensurato sul quale pende la grave accusa di tentato omicidio (anziché lesioni), in considerazione del fatto che – a detta dei testimoni – si sarebbe accanito con calci e pugni sul giovane mesagnese, anche una volta che questi era caduto per terra ed appariva certamente incapace di difendersi.
Secondo quanto raccontato agli agenti della Questura di Brindisi dopo l’arresto, il brindisino sarebbe stato invitato insieme ad altri amici a bere un cicchetto dal trentenne che poi lo avrebbe preso per il collo, apparentemente senza motivo. A quel punto ci sarebbe stata la reazione violenta dell’indagato, che avrebbe colpito la vittima con un pugno: cadendo, Marco P. avrebbe sbattuto violentemente la testa e l’urto gli avrebbe provocato il trauma cranico per ridurre il quale è stato operato poche ore dopo l’aggressione.
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