La notizia è arrivata deflagrante durante il processo per l’omicidio di Marino Solitro che si celebra presso la Corte d’Assise di Foggia e a comunicarla è stato il sostituto procuratore della DDA di Bari Ettori Cardinali: Marco Raduano, il boss della mafia garganica catturato a Bastia, in Corsica, dopo un periodo di latitanza seguito all’evasione dal carcere di massima sicurezza di Nuoro, ha deciso di collaborare con la giustizia e avrebbe iniziato a rilasciare importanti dichiarazioni già da alcuni giorni.
In ragione di tanto, il suo nome è stato aggiunto dalla Procura Antimafia alla propria lista testi.
Raduano, ritenuto al vertice dell’omonima organizzazione criminale operante nel Gargano di Vieste, federata ad altri clan di Manfredonia, con il ruolo di promotore, organizzatore e killer del gruppo dedito a omicidi, traffico di droga e gestione del racket delle estorsioni, è stato catturato in Corsica lo scorso 31 marzo: gli investigatori erano sulle sue tracce da settimane, seguendo la dolce vita che Raduano conduceva tra incontri galanti in ristoranti di lusso, auto costose, residence vista mare e fiumi di denaro contante di cui in qualche maniera riusciva ad assicurarsi l’arrivo dall’Italia. È notoriamente conosciuto negli ambienti criminali del Gargano e di Foggia come “pallone” e “Woolrich”.
Sul boss, che rappresenta il primo caso di detenuto evaso da un carcere di massima sicurezza in Italia, pende una condanna a 19 anni di reclusione.
Estradato dal 9 febbraio scorso, si trova attualmente detenuto al regime di 41bis (cosiddetto “carcere duro”) nel carcere de L’Aquila.
Marina Poci
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