È stata ufficializzata da parte della compagnia aerea ITA Airways la cancellazione del volo Brindisi-Milano Linate delle 6:10 a partire dal giorno 1 aprile.
Si tratta di un volo molto frequentato, che consente a tutto il bacino di utenza dell’aeroporto Papola Casale di raggiungere il capoluogo lombardo alle 7:30, e per questo utilizzato da chi ha la necessità di essere a Milano molto presto per impegni di lavoro, studio o motivi medici (dal momento che si trova a soltanto un quarto d’ora di metropolitana dal centro).
Nonostante le proteste dei pendolari, delle associazioni di categoria e di parte della politica e malgrado le rassicurazioni di ITA stessa, dunque, il volo risulta soppresso (prenotabile soltanto sino al 31 marzo).
Sarebbe stato soppresso anche quello delle 22:05 da Linate, con arrivo a Brindisi alle 23:40, che consentiva il rientro in giornata dei pendolari in un orario compatibile con lo svolgimento dell’intera giornata fuori.
Durissima la nota de La Puglia domani, uno dei gruppi politici più attivi nel perorare la causa del mantenimento dei due voli: “L’annullamento comporta inconvenienti e spese aggiuntive, costringendo i viaggiatori a partire il giorno precedente e sostenere i costi di pernottamento. Nonostante il volo Brindisi-Milano Linate delle 6.10 fosse frequentemente pieno, la decisione comporterà costi più elevati rispetto alla tratta Bari-Milano, sollevando dubbi sulle politiche tariffarie. Le segnalazioni a Regione e Aeroporti di Puglia, unite alle proteste dei cittadini e degli imprenditori, non hanno sortito alcun effetto. Un incontro in Commissione Trasporti del Consiglio regionale a gennaio scorso con il presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Vasile e il responsabile International & Industry Affairs di ITA, Giorgio Garbeglio, non ha portato a nulla di concreto. Nonostante le richieste esplicite di conferma sulla soppressione del volo, le risposte hanno consistito in vaghe dichiarazioni sull’interesse della compagnia per lo scalo salentino. La logica del profitto ha prevalso, dimostrando l’incapacità di Aeroporti di Puglia e della Regione di evitare il taglio, causando un danno significativo e alimentando la lotta contro il declino dell’Aeroporto di Brindisi. Nonostante i proclami sul potenziamento, la realtà mostra una perdita di servizi e competitività rispetto a Bari, vanificando gli sforzi volti a rafforzare l’importanza dello scalo salentino.
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