La Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce Giulia Proto ha disposto che sia svolta la perizia psichiatrica sul 57enne Albano Galati, presunto responsabile dell’omicidio della moglie 50enne di origini polacche Aneta Danelczyk, da cui si stava separando, e del tentato omicidio della vicina nella cui casa la donna si era rifugiata nel tentativo di sfuggirgli: il perito nominato è il professor Roberto Catanesi, psicopatologo forense presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari.
L’uomo, che si trova attualmente nel carcere di Borgo San Nicola (in cui ha tentato il suicidio pochi giorni dopo l’arresto) sarà esaminato in incidente probatorio per accertarne la capacità di intendere e volere al momento del fatto, capacità che il perito di parte, in virtù della diagnosi di uno stato dissociativo effettuata a seguito di una serie di accessi nell’istituto penitenziario, tende ad escludere.
Il 16 marzo scorso Galati si era recato a casa della vittima, a Taurisano, per una visita al minore dei figli della coppia quando, al culmine di una lite, impugnò un coltello da cucina a lama lunga scagliandosi prima contro la moglie e successivamente contro la vicina nella cui casa la donna aveva cercato di trovare riparo dalla furia omicida del marito.
Dopo l’omicidio, in evidente stato di alterazione psicofisica, Galati chiamò il 113 e poi andò in un bar: una volta condotto in commissariato, si addormentò, probabilmente in preda ai fumi dell’alcol, asserendo di non ricordare quanto aveva fatto.
Recentemente l’uomo, gravato da precedenti di polizia, aveva perso il lavoro ed era seguito dai Servizi Sociali, mentre dal 2011 era in cura presso una struttura psichiatrica.
Stando a quanto riferito da alcuni testimoni, aveva confidato ad alcuni amici che aveva intenzione di commettere un omicidio, ma non era stato preso sul serio.
Marina Poci
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