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Trani, madre e figlia incinta morte in incidente: l’indagato guidava senza patente

É un sorvegliato speciale di Andria con patente sospesa dal 2016 la persona che la sera dello scorso 4 aprile era alla guida della Mazda grigia che, forse a causa dell’eccessiva velocità, finì contro la Lancia Y rossa su cui viaggiavano Rosa Mastrototaro, di 63 anni, e sua figlia Margherita Di Liddo, di 32, incinta al settimo mese: le due donne morirono poco dopo il violento impatto avvenuto sulla provinciale 13 tra Andria e Bisceglie, all’altezza di Trani. In auto con loro c’era anche Natale, padre e marito delle vittime, che rimase ferito. Margherita Di Liddo arrivò già morta in ospedale, dove i medici tentarono con il massimo impegno, ma invano, di salvare il bambino, che si sarebbe chiamato Marco.
L’indagato, che ha 67 anni e risponde di omicidio stradale, lesioni personali e interruzione colposa di gravidanza, ha precedenti penali per reati contro il patrimonio. La sua auto e il suo telefonino sono stati posti sotto sequestro, così come la Lancia Y della famiglia delle vittime.
Dai rilievi eseguiti finora sarebbero emersi negligenza e imperizia nella guida e violazioni del Codice della Strada da parte dell’indagato che avrebbe guidato violando i limiti di velocità e che, in prossimità di una curva, avrebbe invaso la corsia opposta travolgendo l’auto a bordo della quale si trovavano le due donne.
Le autopsie, svolte anche sul feto di 26 settimane dal professor Francesco Introna dell’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, hanno riscontrato lesioni multiple e gravi a testa, torace e addome di madre e figlia.
Marina Poci