Si è dimesso il dottor Francesco Nemore, direttore del reparto di Radiologia del Presidio Territoriale di Assistenza di Trani, indagato insieme all’infermiera Cosima Abbattista e ad un impiegato del CUP perché, secondo la ricostruzione della locale Procura della Repubblica, avrebbe chiesto soldi per accorciare e bypassare le liste d’attesa per esami strumentali, dividendo i compensi ottenuti con gli altri due coinvolti.
Medico e infermiera si trovano agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni (riguardo all’applicazione della relativa misura cautelare, l’interrogatorio di convalida presso il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani è stato fissato per mercoledì 24), mentre l’impiegato risulta indagato a piede libero.
Le dimissioni, comunque rassegnate in prossimità del collocamento in pensione, avendo Nemore già 68 anni, si giustificano proprio in ragione della possibilità di ottenere, venendo meno la possibilità di reiterazione del reato della stessa specie, l’accoglimento della eventuale richiesta di revoca del provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari, per mancanza dell’esigenza cautelare.
In tutto, i casi accertati sarebbero una trentina, tutti riferiti al periodo tra febbraio e marzo 2023: in genere la somma corrisposta per ogni prestazione ottenuta un anticipo era di 100/150 euro, per la maggior parte trattenuta da medico e infermiera (soltanto una quota minima veniva assegnata all’impiegato).
L’indagine si è avvalsa di intercettazioni telefoniche e ambientali (audio e video). Per i tre, le ipotesi di reato sono concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Strato.
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